Cratere a figure rosse dalla tomba 112 della Necropoli preromana di Genova (scavi Bernabò Brea sotto la chiesa di S. Stefano), ricomposto e largamente integrato. La scena, poco leggibile, è racchiusa tra due fregi, uno sotto il labbro costituito da un ramo di ulivo orientato a sinistra, l’altro sopra il piede a meandri intervallati da scacchiere. Sul lato A è raffigurata una scena di banchetto con tre personaggi che giacciono su due klinai con piedi lavorati e cuscini ricamati e un personaggio femminile stante. Da sinistra un uomo semisdraiato, con accanto una auletris (suonatrice di flauto) stante, vestita con un chitone a fitte pieghe stretto in vita da una cintura. Sull’altra kline due uomini poggiati sul gomito sinistro. Sul lato B vi sono solo testa e spalle di un giovane con himation. La scena A è stata attribuita al pittore A II della bottega del pittore di Meleagro.
Cratere a figure rosse dalla tomba 112 della Necropoli preromana di Genova (scavi Bernabò Brea sotto la chiesa di S. Stefano), ricomposto e largamente integrato. La scena, poco leggibile, è racchiusa tra due fregi, uno sotto il labbro costituito da un ramo di ulivo orientato a sinistra, l’altro sopra il piede a meandri intervallati da scacchiere. Sul lato A è raffigurata una scena di banchetto con tre personaggi che giacciono su due klinai con piedi lavorati e cuscini ricamati e un personaggio femminile stante. Da sinistra un uomo semisdraiato, con accanto una auletris (suonatrice di flauto) stante, vestita con un chitone a fitte pieghe stretto in vita da una cintura. Sull’altra kline due uomini poggiati sul gomito sinistro. Sul lato B vi sono solo testa e spalle di un giovane con himation. La scena A è stata attribuita al pittore A II della bottega del pittore di Meleagro.