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Penna appartenuta ad Aurelio Saffi

Categoria (CTG)
Strumento per scrivere
OGT
OGTD:
penna
Ambito culturale (ATB)
ATBD:
Ambito italiano
Descrizione (DES)
Penna in canna di bambù, intercalata da strisce nere. Ha al vertice il metallo per l'inserimento del pennino.
Altri inventari (INV)
INVN:
Cat. 511
Cronologia (DT)
DTSV:
post
DTSL:
ante
DTM:
analisi storica
DTZG:
sec. XIX
DTSI:
1801
DTSF:
1900
Materia e tecnica (MTC)
MTCP:
Corpo
MTCM:
canna
MTCT:
svuotamento- essiccatura
MTCP:
Estremità
Notizie storico-critiche (NSC)
Aurelio Saffi, forlivese (1819 1890), studiò giurisprudenza a Ferrara; nel 1846 si trasferì a Roma. Triumviro della Repubblica Romana nel 1849, fu poi a Genova, in Svizzera e in Inghilterra, dove mantenne stretti contatti con Mazzini. Nel 1853 tornò in Italia per organizzare i moti insurrezionali di Romagna; nell'agosto del 1860 Garibaldi gli offri la prodittatura di Sicilia. Nello stesso anno, a Napoli, fondò il giornale mazziniano "Il Popolo d'Italia". Ardente repubblicano e fedele interprete delle idee di Mazzini, del quale curò l'edizione degli scritti editi e inediti, conobbe il carcere nel 1874 per i moti di Villa Ruffi, organizzati dagli internazionalisti bakuniniani.