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Veduta del Palazzo del Principe D’Oria a Fassolo

Centro DocSAI, Collezione Topografica e Cartografica
OGT
OGTD:
Acquerello
Autore (AUT)
AUTR:
esecutore
AUTM:
documentazione
AUTN:
Garibbo Luigi
AUTA:
1782-84/ 1869
AUTH:
00001269
DES
DESS:
Tipologia: Veduta Località: Genova Zona: Fassolo
Titolo (SGTT)
Veduta del Palazzo del Principe D’Oria a Fassolo
SGT
SGTI:
Recto: Giardino a mare del Palazzo del Principe a Fassolo
Inventario di museo o soprintendenza
INVN:
2021
DTZ
DTZG:
XIX
Cronologia (DT)
DTZS:
primo quarto
DTM:
documentazione
DTSI:
1819
DTSF:
1825
MTC
MTC:
cartoncino bianco su carta bianca ingiallita
Notizie storico-critiche (NSC)
Garibbo compose due vedute di uno dei luoghi topici della Genova aristocratica, cioè il Palazzo del Principe Doria. La prima inquadratura, non simmetrica, in un abile gioco di diagonali conduce lo sguardo verso il campanile della chiesa di San Tomaso (demolita nell’ottavo decennio del secolo), e di qui verso la città, che appare luminosa sullo sfondo, esaltata da un misurato e delicato intreccio di contrasti cromatici (inv. 2020). La seconda (inv. 2021), quasi speculare, invita a guardare verso monte, dove alla scenografica quinta del palazzo principesco segue la collina coronata dalle chiese di S. Rocco e, arretrata, di S. Francesco da Paola, cui il delicato chiaroscuro delle nuvole imprime movimento e profondità. L’articolato svolgimento dei corpi di fabbrica del Palazzo, unitamente alle logge, alla Fontana del Nettuno, alla monumentale statua detta del Gigante sul monte, è descritto con precisione ma risolto armoniosamente; il poderoso bastione cinquecentesco della porta di San Tomaso delimita a levante il confine del complesso edificio. I due acquerelli sembrano quasi contenere, in nuce, un’idea di piccola veduta panoramica, che sarà poi sviluppata con completezza dall’artista nei suoi anni fiorentini. Non sappiamo se costituissero la fase preparatoria per dipinti di maggiore dimensione (che non risultano comunque mai realizzati) ma, rispetto ad altre brani assimilabili, per la finitezza dell’esecuzione possono essere a tutti gli effetti considerati opere autonome e in sé compiute.

Persona