L’arco ai caduti di piazza della Vittoria non poteva mancare in questa sequenza di raffigurazioni delle emergenze architettoniche di Genova negli anni ’30.
La storia e le tappe che si succedettero per giungere infine ad assegnare l’incarico del progetto all’architetto Marcello Piacentini e allo scultore Arturo Dazzi, sono note e piuttosto articolate, prendendo il via nel 1924, data in cui fu bandito dal Comune il primo concorso relativo a un ‘monumento ai caduti in forma di arco trionfale’ .
Fu inaugurato il 31 maggio del 1931 e rappresenta il naturale simbolo del ‘fervore costruttivo’ che ha caratterizzato in quel periodo la città. Raimondi, coerentemente, lo raffigura isolato con accanto solo la bandiera al vento della città di Genova. L’Arco di Trionfo è ripreso dal porticato del palazzo della Nafta, la Società Italiana del Petrolio e Affini. Si tratta del primo palazzo costruito in piazza della Vittoria (1934). Seguirono a ruota gli altri fino ad arrivare al completamento degli edifici nel 1939, data in cui la piazza aveva acquisito complessivamente la sua definitiva configurazione.
L’arco ai caduti di piazza della Vittoria non poteva mancare in questa sequenza di raffigurazioni delle emergenze architettoniche di Genova negli anni ’30.
La storia e le tappe che si succedettero per giungere infine ad assegnare l’incarico del progetto all’architetto Marcello Piacentini e allo scultore Arturo Dazzi, sono note e piuttosto articolate, prendendo il via nel 1924, data in cui fu bandito dal Comune il primo concorso relativo a un ‘monumento ai caduti in forma di arco trionfale’ .
Fu inaugurato il 31 maggio del 1931 e rappresenta il naturale simbolo del ‘fervore costruttivo’ che ha caratterizzato in quel periodo la città. Raimondi, coerentemente, lo raffigura isolato con accanto solo la bandiera al vento della città di Genova. L’Arco di Trionfo è ripreso dal porticato del palazzo della Nafta, la Società Italiana del Petrolio e Affini. Si tratta del primo palazzo costruito in piazza della Vittoria (1934). Seguirono a ruota gli altri fino ad arrivare al completamento degli edifici nel 1939, data in cui la piazza aveva acquisito complessivamente la sua definitiva configurazione.