Con un vero pezzo di bravura Raimondi anima la scena: carretti da lavoro, passanti, operai, automobili, fanno da contorno all’articolata struttura del Nuovo Mercato del pesce. C’è pure un carretto trainato da cavalli che contrasta decisamente con una lussuosa auto posteggiata. Dietro, a sinistra si intravvede il porto, con gru, ciminiere e alberature di navi, mentre a destra si distingue la sagoma della caserma san Giorgio, sede della Guardia di Finanza. Non ancora soffocato dalla Sopraelevata e dalla caotica via Quadrio, l’edificio fa mostra di sé, collocato nel cuore della vita cittadina, «ad immediato contatto con gli scali portuali e i moli pescherecci già raccordati con binari ferroviari» . Costruito fra il 1933 e il 1935, rappresenta una testimonianza del linguaggio modernista. Progettato dall’Ufficio Tecnico del Comune e quindi indirettamente attribuito a Mario Braccialini che lo dirigeva, si caratterizza per i due corpi semicircolari che movimentano la distribuzione delle masse. In particolare il corpo di ingresso è connotato da una pensilina molto aggettante e setti disposti a raggiera in pietra di finale sottolineati da grandi vetrate a tutta altezza.
Con un vero pezzo di bravura Raimondi anima la scena: carretti da lavoro, passanti, operai, automobili, fanno da contorno all’articolata struttura del Nuovo Mercato del pesce. C’è pure un carretto trainato da cavalli che contrasta decisamente con una lussuosa auto posteggiata. Dietro, a sinistra si intravvede il porto, con gru, ciminiere e alberature di navi, mentre a destra si distingue la sagoma della caserma san Giorgio, sede della Guardia di Finanza. Non ancora soffocato dalla Sopraelevata e dalla caotica via Quadrio, l’edificio fa mostra di sé, collocato nel cuore della vita cittadina, «ad immediato contatto con gli scali portuali e i moli pescherecci già raccordati con binari ferroviari» . Costruito fra il 1933 e il 1935, rappresenta una testimonianza del linguaggio modernista. Progettato dall’Ufficio Tecnico del Comune e quindi indirettamente attribuito a Mario Braccialini che lo dirigeva, si caratterizza per i due corpi semicircolari che movimentano la distribuzione delle masse. In particolare il corpo di ingresso è connotato da una pensilina molto aggettante e setti disposti a raggiera in pietra di finale sottolineati da grandi vetrate a tutta altezza.