Intitolata a Cristoforo Colombo, la cui casa si trovava poco distante, la galleria fu aperta al pubblico nel 1933, in occasione della consueta rassegna delle opere realizzate che ogni anno veniva fatta il giorno 28 ottobre, ricorrenza della Marcia su Roma.
Fu salutata come la porta della città verso il mare e in effetti fu la prima operazione in ordine cronologico ad essere attuata per la realizzazione della grande arteria che avrebbe collegato piazza De Ferrari e piazza della Vittoria, raddoppiando l’asse di via XX Settembre e mutando radicalmente la viabilità fra i quartieri orientali e il centro.
Come si può immaginare fu un cantiere assai costoso ed impegnativo che durò qualche anno, dal 1928 quando i lavori furono appaltati all’Impresa Comm. Carena e Figli, che aveva appena concluso la costruzione delle altre due gallerie della città, fra Corvetto e Portello (galleria Regina Elena, oggi Nino Bixio) e fra Portello e la Zecca (galleria Vittorio Emanuele III, oggi Giuseppe Garibaldi) .
Compiuto il traforo, si procedette alla rifinitura estetica, affidata all’arch. Giulio Zappa che risolse il frontone di accesso alla galleria con una quinta di stampo razionalista, in cui i lisci e lucidi marmi verdi (verde di Voltri) che inquadrano l’ingresso del tunnel, sono sormontati da un monumentale, alto loggiato a tre fornici, scandito da uno stacco orizzontale e da tre lesene verticali bianche, costruito con il duplice scopo di conferire imponenza all’ingresso e insieme di mascherare le vecchie costruzioni retrostanti.
Intitolata a Cristoforo Colombo, la cui casa si trovava poco distante, la galleria fu aperta al pubblico nel 1933, in occasione della consueta rassegna delle opere realizzate che ogni anno veniva fatta il giorno 28 ottobre, ricorrenza della Marcia su Roma.
Fu salutata come la porta della città verso il mare e in effetti fu la prima operazione in ordine cronologico ad essere attuata per la realizzazione della grande arteria che avrebbe collegato piazza De Ferrari e piazza della Vittoria, raddoppiando l’asse di via XX Settembre e mutando radicalmente la viabilità fra i quartieri orientali e il centro.
Come si può immaginare fu un cantiere assai costoso ed impegnativo che durò qualche anno, dal 1928 quando i lavori furono appaltati all’Impresa Comm. Carena e Figli, che aveva appena concluso la costruzione delle altre due gallerie della città, fra Corvetto e Portello (galleria Regina Elena, oggi Nino Bixio) e fra Portello e la Zecca (galleria Vittorio Emanuele III, oggi Giuseppe Garibaldi) .
Compiuto il traforo, si procedette alla rifinitura estetica, affidata all’arch. Giulio Zappa che risolse il frontone di accesso alla galleria con una quinta di stampo razionalista, in cui i lisci e lucidi marmi verdi (verde di Voltri) che inquadrano l’ingresso del tunnel, sono sormontati da un monumentale, alto loggiato a tre fornici, scandito da uno stacco orizzontale e da tre lesene verticali bianche, costruito con il duplice scopo di conferire imponenza all’ingresso e insieme di mascherare le vecchie costruzioni retrostanti.
Acquisizione (ACQ)
ACQT:
acquisto
Data acquisizione (ACQD):
1936
Luogo acquisizione (ACQL):
Genova
Condizione giuridica (CDG)
Indicazione generica (CDGG):
proprietà Ente pubblico territoriale
Indicazione specifica (CDGS):
Comune di Genova
Documentazione fotografica (FTA)
FTAX:
documentazione allegata
FTAP:
fotografia digitale
FTAE:
Comune di Genova
FTAN:
DO_01_1712
Bibliografia (BIB)
BIBX:
bibliografia specifica
BIBA:
Andreana Serra
BIBD:
2017
Citazione completa (BIL)
Disegni per una città moderna. Genova negli acquerelli di Aldo Raimondi. Catalogo della mostra Genova, Musei di Strada Nuova, 13 ottobre 2017-14 gennaio 2018