Lunga striscia di stoffa di corteccia, incisa a brevi linee lungo uno dei lati e dipinta in rosso sull'altro.
Altri inventari (INV)
INVN:
C.D.A.1207
INVD:
1912
Cronologia (DT)
DTZS:
seconda metà
DTZG:
XIX
DTSI:
1851
DTSF:
1900
ADTS:
esami stilistico-comparativi
MTC
MTCM:
tapa
MTCT:
taglio- raschiatura- battitura- incisione- pittura
Modalità di fabbricazione/esecuzione (MOF)
La tapa, termine polinesiano per indicare stoffa di corteccia, si ottiene dal taglio della corteccia interna di alcune piante: albero del pane, gelso da carta, diverse specie di ficus. Viene raschiata per eliminare la superficie rugosa esterna e battuta con un martello o con un mazzuolo di legno a solchi; per rimuovere la linfa, viene tenuta a bagno e in seguito messa a seccare al sole. La tapa, a seconda delle culture, serve per realizzare vestiti, stuoie, maschere e altri oggetti.
Osservazioni (OSS)
Dal memoriale di L. M. d'Albertis, pag. 209: "25 aprile (1875) Aira poi, oggi, stette circa tre ore disteso sul pavimento, per farsi cucire addosso una cinta tessuta di fini ma forti erbe a colori. Qui, ancora più delle genti della marina, usano cinte alte circa 6 o 7 pollici, e che portano così strette da dare al corpo una particolare apparenza. Queste cinte talvolta sono tessute sul corpo, e perciò non si possono più levare, altre volte sono fatte di corteccia d'albero liscia, ma così dura da non potersi quasi da noi comprendere come possano portarle a pelle nuda. Pare le usino per adornamento, e quanto più possono portarle strette, le portano, fino quasi al punto da essere impediti nel movimento del corpo. I giovani, specialmente, non ne sono mai privi. Le donne usano il nabiki, e gli uomini si coprono con un pezzo di tupuna così stretta che nascondono il sesso".
Tipo scheda (TSK)
BDM
Livello catalogazione (LIR)
P
Codice univoco (NCT)
Codice regione (NCTR):
07
Numero catalogo generale (NCTN):
00280501
Ente schedatore (ESC)
C010025
Ente competente per tutela (ECP)
S21
Ambito di tutela MiBACT (AMB)
etnoantropologico
Categoria (CTG)
ornamento corporale
OGT
OGTD:
striscia di corteccia
MTC
MTCM:
tapa
MTCT:
taglio- raschiatura- battitura- incisione- pittura
Modalità di fabbricazione/esecuzione (MOF)
La tapa, termine polinesiano per indicare stoffa di corteccia, si ottiene dal taglio della corteccia interna di alcune piante: albero del pane, gelso da carta, diverse specie di ficus. Viene raschiata per eliminare la superficie rugosa esterna e battuta con un martello o con un mazzuolo di legno a solchi; per rimuovere la linfa, viene tenuta a bagno e in seguito messa a seccare al sole. La tapa, a seconda delle culture, serve per realizzare vestiti, stuoie, maschere e altri oggetti.
Osservazioni (OSS)
Dal memoriale di L. M. d'Albertis, pag. 209: "25 aprile (1875) Aira poi, oggi, stette circa tre ore disteso sul pavimento, per farsi cucire addosso una cinta tessuta di fini ma forti erbe a colori. Qui, ancora più delle genti della marina, usano cinte alte circa 6 o 7 pollici, e che portano così strette da dare al corpo una particolare apparenza. Queste cinte talvolta sono tessute sul corpo, e perciò non si possono più levare, altre volte sono fatte di corteccia d'albero liscia, ma così dura da non potersi quasi da noi comprendere come possano portarle a pelle nuda. Pare le usino per adornamento, e quanto più possono portarle strette, le portano, fino quasi al punto da essere impediti nel movimento del corpo. I giovani, specialmente, non ne sono mai privi. Le donne usano il nabiki, e gli uomini si coprono con un pezzo di tupuna così stretta che nascondono il sesso".
Localizzazione (PVC)
Stato (PVCS):
Italia
Regione (PVCR):
Liguria
Provincia (PVCP):
GE
Comune (PVCC):
Genova
Collocazione specifica (LDC)
Denominazione contenitore fisico (LDCN):
Museo delle Culture del Mondo Castello D'Albertis
Uso contenitore fisico (LDCF):
museo
Complesso monumentale di appartenenza (LDCC):
Museo delle Culture del Mondo Castello D'Albertis
Indicazioni viabilistiche (LDCU):
Corso Dogali, 18
Denominazione contenitore giuridico (LDCM):
C.D.A. - Collezione d'Albertis
LDCT:
castello
LDCQ:
civico
Note (LCN)
in esposizione permanente dal 16 aprile 2004. Sala 14, contenitore bacheca dx.
Descrizione (DES)
Lunga striscia di stoffa di corteccia, incisa a brevi linee lungo uno dei lati e dipinta in rosso sull'altro.
Dati di uso (UTU)
UTUF:
Decorativa
UTUM:
Cinta alla vita
UTUO:
vita quotidiana
UTUD:
seconda metà XIX secolo
Cronologia (DT)
DTZS:
seconda metà
DTZG:
XIX
DTSI:
1851
DTSF:
1900
ADTS:
esami stilistico-comparativi
Altri inventari (INV)
INVN:
C.D.A.1207
INVD:
1912
Altre localizzazioni geografico - amministrative (LA)
PRTK:
Oceania
PRTS:
Nuova Guinea
PRTL:
Epa, sulle pendici dell'Owen Stanley - Hall Sound
PRCM:
D'Albertis Luigi Maria
PRCS:
Seconda spedizione di L.M. d'Albertis, con Tomasinelli, 1874-1875
TCL:
luogo di provenienza/collocazione precedente
PRVS:
Italia
PRVR:
LIGURIA
PRVP:
GE
PRVC:
GENOVA
PRTK:
Europa
PRCN:
Castello di Montegalletto
PRCU:
C.so Dogali, 18
PRCM:
Collezione di E.A. d'Albertis (fino al 1932)
PRCS:
Dal 1932 cambio di denominazione da Castello di Montegalletto a Castello d'Albertis