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Gonnellino

Museo delle Culture del Mondo Castello D’Albertis
Categoria (CTG)
abbigliamento
OGT
OGTD:
gonnellino
Ambito culturale (ATB)
ATBM:
documentazione
Descrizione (DES)
Corto gonnellino costituito da fili di fibra vegetale annodati a una cintura di fibra vegetale.
Altri inventari (INV)
INVN:
C.D.A.138
INVD:
1912
Cronologia (DT)
DTZS:
seconda metà
DTZG:
XIX
DTSI:
1851
DTSF:
1900
ADTS:
esami stilistico-comparativi
MTC
MTCM:
fibra vegetale
MTCT:
tintura- annodatura
Osservazioni (OSS)
Dal memoriale di L. M. d'Albertis: "9 gennaio (1873, costa sud della Nuova Guinea) ottenni dall'ufficiale che comandava la lancia di sbarcare in un piccolo villaggio, all'estrema punta nord dell'isola Daufure [...] io avevo ottenuto un bel pezzo di ferro prima di lasciare il bastimento, e con esso attrassi tosto l'attenzione dei nativi. Molte cose mi furono offerte, e tra le altre un fanciullo di circa dieci anni [...] tra le donne arrivate vi era la madre del ragazzo, la quale fu tosto informata di quanto stava per accadere. Essa volle esaminare il ferro che doveva pagare il suo figliolo, ma non fu soddisfatta e ne domandò due. Non avendone io che uno, non potei contentarla; essa rimase col proprio figliolo, ed io col mio ferro, libero di ottenere qualcosa di meno valore che il figlio di una donna. Non trovando altro che mi garbasse, domandai di comperare invece un gonnellino di quelli usati dalle donne. Per disgrazia non ve ne era nessuno di sopravanzo. Le donne presenti non ne possedevano che uno, quello che avevano addosso. Da qui dunque altra difficoltà per riuscire a sbarazzarmi del mio ferro. Una donna però dimostrò di avere più spirito di tutti, e mi domandò un fazzoletto, ed ottenutolo, se ne cuoprì in modo da non essere per essa necessario il gonnellino, che essa mi presentò con una mano, mentre coll'altra prendeva il ferro già tanto da tutti disputato" (pag. 131-132). "1 aprile (1875, Isola di Yule).. osservai che queste civette di ragazze quando arrivano, hanno indosso uno di quei gonnellini a fili d'erbe, che esse chiamano nabiki, assai semplice, ma appena arrivate, messo a terra il loro carico, tolgono dal loro maoa un gonnellino più lungo e più bello, a fili più fini e a più colori, per lo più rosso sangue o color tabacco. Questi generalmente rimangono un poco aperti sui fianchi, perciò in certi movimenti lasciano vedere alquanto la coscia. Nelle giovani si possono ammirare forme stupende" (pag. 188). "20 giugno 1876, fiume Fly: le donne fuggendo devono aver dimenticati i loro gonnellini; essi, con poca differenza, sono simili a quelli usati a naibu e mou, cioè all'est; se ne differiscono un poco nella forma, si è che ad una delle estremità sono alquanto più corti del rimanente". (pag. 358)