La bambola rappresenta una katsina "orco"; come tutte le katsina di questo tipo, appartenenti al gruppo delle katsina "nata'aska", la sua funzione è mantenere l'ordine e la disciplina. Era molto temuta dai bambini.
Il corpo è costituito da un unico pezzo. Le corna, la bocca e gli occhi bulbosi sono uniti alla testa successivamente. Sulla sommità del capo sono infilate quattro penne nere. Sulla fronte è dipinto in nero il simbolo dell'orma animale. La gorgiera intagliata è dipinta di rosso mattone; l'abito è decorato da motivi geometrici in rosso, bianco, blu e verde. È presente un bracciale costituito da una strisciolina di pelle verde con due frange gialle. I gambali sono marroni, con la fascia superiore dipinta in bianco, verde e rosso. La figura reca in mano un sottile bastoncino.
Altri inventari (INV)
INVN:
A.D.V.5
INVD:
2004
INVC:
C.D.A.
Cronologia (DT)
DTZS:
metà
DTZG:
XX
DTSI:
1941
DTSF:
1960
ADTS:
esami stilistico - comparativi
Materia e tecnica (MTC)
MTCT_BLOCK:
intaglio, pittura
MTCM:
legno
MTCT:
decorticatura
Modalità di fabbricazione/esecuzione (MOF)
Tradizionalmente per realizzare le katsina si usava una radice essiccata di cottonwood. Le figurine più semplici vengono intagliate in un solo pezzo, mentre quelle che presentano grandi copricapi e orecchie di notevoli dimensioni sono intagliate da più pezzi di legno, poi assemblati. Più recentemente le braccia, le gambe, i copricapi e anche le teste stesse possono essere intagliate separatamente e poi unite al corpo. Successivamente la figurina veniva posta in un bagno di argilla (oggi possono essere usate altre sostanze sostitutive); venivano dipinti i dettagli con pigmenti vegetali o minerali (in seguito sostituiti da colori ad acqua, tempere o, più recentemente, da colori acrilici). Tradizionalmente venivano usati, per stendere il colore, spazzolini di fibra di yucca; oggi vengono usati pennelli. Successivamente vengono aggiunti altri particolari, come ad esempio la gorgiera che una volta era costituita da un involto di ramoscelli verdi, (poi sostituita da plastica o intagliata nel legno), o da pelo di piccoli animali; alcuni tipi di figurine hanno i copricapi ornati di piume (una volta ricavate da uccelli particolari, come l'aquila, oggi invece prese da uccelli domestici o passeri). Le figurine possono avere in mano vari oggetti, come sonagli, coltelli, archi. I monili possono essere dipinti o costituiti da perline o a volte da turchese e argento. Le maschere sono la parte più importante della figurina e servono per identificarla con lo spirito katsina che essa rappresenta. Esistono poi delle rappresentazioni katsina ricavate da una tavoletta che erano date alle neonate e appese alla loro culla.
Osservazioni (OSS)
Dalla prima metà del 1900 gli Hopi hanno iniziato a produrre figurine katsina anche come souvenir per turisti. Le figurine katsina in miniatura venivano chiamate "route 66 katsina" perchè negli anni '50 era possibile acquistarle per 50 centesimi lungo la la route 66.
Notizie storico-critiche (NSC)
Dalla prima metà del Novecento gli Hopi hanno iniziato a produrre figurine katsina anche come souvenir per turisti. Le figurine katsina in miniatura venivano chiamate "Route 66 katsina", perché negli anni '50 era possibile acquistarle per 50 centesimi lungo la Route 66.
Tipo scheda (TSK)
BDM
Livello catalogazione (LIR)
I
Codice univoco (NCT)
Codice regione (NCTR):
07
Notizie storico-critiche (NSC)
Dalla prima metà del Novecento gli Hopi hanno iniziato a produrre figurine katsina anche come souvenir per turisti. Le figurine katsina in miniatura venivano chiamate "Route 66 katsina", perché negli anni '50 era possibile acquistarle per 50 centesimi lungo la Route 66.
Ente schedatore (ESC)
C010025
Ente competente per tutela (ECP)
S21
Ambito di tutela MiBACT (AMB)
etnoantropologico
Categoria (CTG)
Figurina ludico-rituale
OGT
OGTD:
figurina katsina
Materia e tecnica (MTC)
MTCT_BLOCK:
intaglio, pittura
MTCM:
legno
MTCT:
decorticatura
Modalità di fabbricazione/esecuzione (MOF)
Tradizionalmente per realizzare le katsina si usava una radice essiccata di cottonwood. Le figurine più semplici vengono intagliate in un solo pezzo, mentre quelle che presentano grandi copricapi e orecchie di notevoli dimensioni sono intagliate da più pezzi di legno, poi assemblati. Più recentemente le braccia, le gambe, i copricapi e anche le teste stesse possono essere intagliate separatamente e poi unite al corpo. Successivamente la figurina veniva posta in un bagno di argilla (oggi possono essere usate altre sostanze sostitutive); venivano dipinti i dettagli con pigmenti vegetali o minerali (in seguito sostituiti da colori ad acqua, tempere o, più recentemente, da colori acrilici). Tradizionalmente venivano usati, per stendere il colore, spazzolini di fibra di yucca; oggi vengono usati pennelli. Successivamente vengono aggiunti altri particolari, come ad esempio la gorgiera che una volta era costituita da un involto di ramoscelli verdi, (poi sostituita da plastica o intagliata nel legno), o da pelo di piccoli animali; alcuni tipi di figurine hanno i copricapi ornati di piume (una volta ricavate da uccelli particolari, come l'aquila, oggi invece prese da uccelli domestici o passeri). Le figurine possono avere in mano vari oggetti, come sonagli, coltelli, archi. I monili possono essere dipinti o costituiti da perline o a volte da turchese e argento. Le maschere sono la parte più importante della figurina e servono per identificarla con lo spirito katsina che essa rappresenta. Esistono poi delle rappresentazioni katsina ricavate da una tavoletta che erano date alle neonate e appese alla loro culla.
Osservazioni (OSS)
Dalla prima metà del 1900 gli Hopi hanno iniziato a produrre figurine katsina anche come souvenir per turisti. Le figurine katsina in miniatura venivano chiamate "route 66 katsina" perchè negli anni '50 era possibile acquistarle per 50 centesimi lungo la la route 66.
Apparato iconografico/decorativo (AID)
AIDI:
Simbolica
AIDD:
Pittura
Localizzazione (PVC)
Stato (PVCS):
Italia
Regione (PVCR):
Liguria
Provincia (PVCP):
GE
Comune (PVCC):
Genova
Collocazione specifica (LDC)
Denominazione contenitore fisico (LDCN):
Museo delle Culture del Mondo Castello D'Albertis
Uso contenitore fisico (LDCF):
museo
Complesso monumentale di appartenenza (LDCC):
Museo delle Culture del Mondo Castello D'Albertis
Indicazioni viabilistiche (LDCU):
Corso Dogali, 18
Denominazione contenitore giuridico (LDCM):
C.D.A. - Collezione D'Albertis
Specifiche (LDCS):
Esposizione permanente dal 16 aprile 2004. Sala 11, vetrina C.
LDCT:
castello
LDCQ:
civico
Descrizione (DES)
La bambola rappresenta una katsina "orco"; come tutte le katsina di questo tipo, appartenenti al gruppo delle katsina "nata'aska", la sua funzione è mantenere l'ordine e la disciplina. Era molto temuta dai bambini.
Il corpo è costituito da un unico pezzo. Le corna, la bocca e gli occhi bulbosi sono uniti alla testa successivamente. Sulla sommità del capo sono infilate quattro penne nere. Sulla fronte è dipinto in nero il simbolo dell'orma animale. La gorgiera intagliata è dipinta di rosso mattone; l'abito è decorato da motivi geometrici in rosso, bianco, blu e verde. È presente un bracciale costituito da una strisciolina di pelle verde con due frange gialle. I gambali sono marroni, con la fascia superiore dipinta in bianco, verde e rosso. La figura reca in mano un sottile bastoncino.
Ambito culturale (ATB)
ATBD:
Hopi
ATBM:
Documentazione
Dati di uso (UTU)
UTUF:
Simbolica/ spirituale/ ludica/ didattica
UTUM:
Le figurine katsina venivano date alle bambine per la loro educazione religiosa.
UTUO:
Dalla nascita al matrimonio
UTUD:
XX secolo
Cronologia (DT)
DTZS:
metà
DTZG:
XX
DTSI:
1941
DTSF:
1960
ADTS:
esami stilistico - comparativi
Altri inventari (INV)
INVN:
A.D.V.5
INVD:
2004
INVC:
C.D.A.
Altre localizzazioni geografico - amministrative (LA)
PRTK:
America settentrionale
PRTS:
Arizona (U.S.A.)
PRCM:
Amedeo Dalla Volta
PRCS:
Gli oggetti contrassegnati dalla sigla ADV che precede il numero di inventario provengono dal viaggio di ricerca del prof.Amedeo Dalla Volta in Arizona nel 1953