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Casacca

Museo delle Culture del Mondo Castello D’Albertis
Categoria (CTG)
abbigliamento
OGT
OGTD:
casacca
Ambito culturale (ATB)
ATBD:
Nativi Nord Americani (Cree/Ojibway)
Descrizione (DES)
Casacca con colletto realizzata con sei pezzi di pelle conciata cuciti insieme, uno per il davanti, uno per il dietro e quattro per le maniche, tutti rifiniti sul fondo e sui polsi con una smerlatura. Sulle due cuciture laterali è inserita una frangia. La casacca, di foggia occidentale, presenta un'apertura sul davanti chiusa da quattro bottoni di legno e decorata da due applicazioni verticali di pelle conciata bordate da fettuccia di cotone verde e ricoperte di conterie di vetro verdi chiare e scure, gialle, rosa chiare e scure, blu, azzurre, rosse a formare un motivo floreale. Sul retro della casacca, sulle spalle è cucita un'applicazione orizzontale di pelle conciata frangiata e decorata da conterie di vetro gialle, verdi chiare e scure, rosa chiare e scure, rosse, blu, azzurre a disegnare un motivo floreale. Il colletto è realizzato con un pezzo di pelle conciata bordato da fettuccia di cotone verde.
Altri inventari (INV)
INVN:
C.A.334
INVD:
1893
INVC:
C.D.A.
Cronologia (DT)
DTSV:
ca
DTSL:
ca
DTM:
analisi stilistica,confronto
DTZG:
XIX
DTSI:
1880
DTSF:
1880
Materia e tecnica (MTC)
MTCP:
Casacca; frange
MTCM:
pelle
MTCT:
conciatura: raschiatura- ingrassatura- levigatura- asciugatura
MTCP:
Decorazione
MTCM:
conterie di vetro "seme"
MTCT:
cucitura a mano
MTCP:
Fettucce
MTCT_BLOCK:
cucitura a mano
MTCM:
tessuto
MTCT:
tessitura
MTCP:
Bottoni
MTCM:
legno
MTCT:
cucitura
Modalità di fabbricazione/esecuzione (MOF)
La casacca faceva parte dell'abbigliamento maschile e originariamente era realizzata con due pezzi di pelle di cervide conciata cuciti lateralmente a formare una sorta di poncho. In un periodo più tardo, in seguito al contatto e ai conseguenti scambi con i bianchi, il modello tradizionale fu influenzato dagli abiti degli europei e la pelle fu sostituita da tessuto. Le decorazioni potevano essere realizzate con frange, pitture, aculei di porcospino o conterie di vetro. Gli aculei venivano divisi a seconda della misura, ammorbiditi in bocca e, presso alcune tribù, spaccati; quindi erano appiattiti con i denti o con le unghie. Le decorazioni variavano a seconda delle tribù: più sobrie nelle pianure del sud e più ricche al nord. Per la conciatura la pelle veniva tesa su dei pioli e con un raschiatoio si eliminavano residui di carne e cartilagini, quindi veniva lasciata stesa al sole ad asciugare per parecchi giorni. A questo punto la pelle veniva capovolta per rimuovere il pelo, tenuta a mollo e strofinata con una mistura di grassi animali per ammorbidirla. Dopo averla lasciata nuovamente asciugare, veniva stirata e lavorata sulle due facce con una correggia ritorta di cuoio grezzo.