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Freccia

Museo delle Culture del Mondo Castello D’Albertis
Categoria (CTG)
armi
Tipologia (OGTT)
armi da lancio
OGT
OGTD:
freccia
Ambito culturale (ATB)
ATBD:
Nativi Nord Americani
ATBM:
fonte archivistica,inventario museale
Descrizione (DES)
Frecce costituite da una punta di ferro immanicata e fissata, tramite legatura con tendine, a un'asta di legno o di canna che presenta diverse incisioni lungo tutta la sua lunghezza. Alla coda dell'asta, sono presenti tracce di penne fissate tramite legatura con tendini. Tre frecce (E, F, G) presentano tracce di colore rosso e blu.
Altri inventari (INV)
INVN:
C.D.A.511/1 a/b/c/d/e/f/g
INVD:
1912
INVC:
C.D.A.
Cronologia (DT)
DTZS:
seconda metà
DTM:
inventario museale,fonte archivistica
DTT:
Inventario Capitano D'Albertis
DTZG:
XIX
DTSI:
1851
DTSF:
1900
Materia e tecnica (MTC)
MTCP:
Asta
MTCT_BLOCK:
levigatura, a incisione
MTCM:
legno
MTCT:
decorticatura
MTCP:
Punta
MTCP:
Cocca
MTCP:
Impennaggio
Modalità di fabbricazione/esecuzione (MOF)
Le punte di freccia potevano essere di osso, di corno di cervo o di bisonte, di selce o di altre pietre; verso la fine del XIX secolo, in seguito al contatto e ai conseguenti scambi con i coloni, si sostituirono i materiali tradizionali con il ferro. La punta veniva immanicata e fissata con tendini a un'asta di legno di lunghezza proporzionata a quella dell'arco. Il ramoscello scelto era raddrizzato e arrotondato, passandolo attraverso un foro praticato in un pezzo di corno e lisciato per mezzo di due pietre scanalate. L'asta recava leggeri solchi longitudinali detti "marchi del fulmine" o " solchi per il sangue", reputati utili ad assicurare la traiettoria della freccia. Per aumentare la precisione e la portata si applicavano generalmente tre piume (quelle di avvoltoio o di tacchino selvatico erano le più usate), alla coda dell'asta che generalmente aveva delle tacche. Le frecce per gli uccelli, per la piccola selvaggina o per il tiro a segno non avevano punte.
Osservazioni (OSS)
Manca la foto dell'oggetto singolo perché compresa in C.D.A. 506-511: le frecce sono all'interno della faretra e quindi non visibili.

Beni demoetnoantropologici materiali