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Freccia

Museo delle Culture del Mondo Castello D’Albertis
Categoria (CTG)
armi
Tipologia (OGTT)
armi da lancio
OGT
OGTD:
freccia
Ambito culturale (ATB)
ATBD:
Nativi Nord Americani
Descrizione (DES)
Freccia costituita da una punta di corno immanicata e fissata, tramite legatura con tendine, a un'asta di legno o di canna che presenta scanalature curve lungo tutta la sua lunghezza. Alla coda dell'asta sono fissate tre penne tramite legatura con tendini e sono presenti tracce di pittura rossa.
Altri inventari (INV)
INVN:
C.A.764
INVC:
C.D.A.
Cronologia (DT)
DTZS:
seconda metà
DTSV:
post
DTSL:
ante
DTM:
analisi stilistica,confronto
DTZG:
XIX
DTSI:
1851
DTSF:
1900
Materia e tecnica (MTC)
MTCP:
Punta
MTCT_BLOCK:
levigatura
MTCM:
corno
MTCT:
scheggiatura
MTCP:
Asta
MTCT_BLOCK:
levigatura/ incisione
MTCP:
Cocca
MTCP:
Impennaggio
Modalità di fabbricazione/esecuzione (MOF)
Le punte di freccia potevano essere di osso, di corno di cervo o di bisonte, di selce o di altre pietre. Verso la fine del XIX secolo, in seguito al contatto e ai conseguenti scambi con i coloni, si sostituirono i materiali tradizionali con il ferro. La punta veniva immanicata e fissata con tendini a un'asta di legno di lunghezza proporzionata a quella dell'arco. Il ramoscello scelto era raddrizzato e arrotondato, passandolo attraverso un foro praticato in un pezzo di corno e lisciato per mezzo di due pietre scanalate. L'asta recava leggeri solchi longitudinali detti "marchi del fulmine" o "solchi per il sangue", reputati utili ad assicurare la traiettoria della freccia. Per aumentare la precisione e la gittata si applicavano generalmente tre piume (quelle di avvoltoio o di tacchino selvatico erano le più usate), alla coda dell'asta, la quale generalmente era intaccata. Le frecce per gli uccelli, per la piccola selvaggina o per il tiro a segno non avevano punte.
Osservazioni (OSS)
Da catalogo esposizione missioni cattoliche americane da n. 11 a 14, pag. 140: "frecce - Miss. Ben".