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Polsiera

Museo delle Culture del Mondo Castello D’Albertis
Categoria (CTG)
ornamento corporale
OGT
OGTD:
polsiera
Ambito culturale (ATB)
ATBD:
Nativi Nord Americani (Ojibway)
ATBM:
documentazione
Descrizione (DES)
Fascia rettangolare sagomata costituita da un panno blu scuro e bordata da due file di conterie bianche, da una striscia di cotone fantasia marrone chiaro su fondo marrone scuro cucita a mano e, solo sui lati corti, da un filo di conterie bianche. La superficie anteriore è decorata da un'applicazione rettangolare tessuta di conterie di vetro bianche, rosa, verdi e blu a formare tre registri di motivi geometrici. Sei ciuffi di lana viola e rossa , fissati tramite due striscioline di pelle, decorano i lati corti.
Altri inventari (INV)
INVN:
C.A.503
INVD:
1893
INVC:
C.D.A.
Cronologia (DT)
DTZS:
ultimo quarto
DTSV:
ca
DTSL:
ca
DTM:
documentazione
DTT:
Documentazione fotografica
DTZG:
XIX
DTSI:
1890
DTSF:
1890
Materia e tecnica (MTC)
MTCT_BLOCK:
cucitura a mano, a telaio
MTCM:
panno di lana
MTCT:
taglio
MTCP:
Decorazione
MTCM:
conterie di vetro "seme"
MTCT:
a telaio
MTCP:
Nappe
MTCM:
lana
MTCT:
filatura- tintura- tessitura
MTCP:
Striscioline
MTCM:
pelle
MTCT:
taglio
MTCP:
Bordature
MTCT_BLOCK:
cucitura a mano
MTCM:
tessuto
MTCT:
taglio
Modalità di fabbricazione/esecuzione (MOF)
Per tessere le perline anticamente si utilizzava un telaio ad arco: un bastone flessibile con licci di scorza di betulla o di pelle per sostenere e separare gli orditi di tendine, fissati a ciascuna estremità. Successivamente si utilizzò un semplice telaio rettangolare a scatola, composto da quattro pezzi di legno fissati assieme sugli angoli. Su questo telaio veniva teso un filo di ordito continuo attorno alla struttura, comprendente una fila di orditi in più rispetto al numero di perline richiesto dall'ampiezza del modello. Per tessere le perline occorreva un ago sottile e lungo da traforo. Il numero di perline adeguato a una determinata larghezza era infilato in questo filo di trama. Per prima cosa, l'ago infilato e munito di perline veniva passato sotto l'ordito fino alla parte opposta. Tenendo teso il filo, ogni perlina era spinta tra una coppia dei fili di ordito per tutta la distanza intermedia in modo che i fori fossero sopra il livello dei fili di ordito. L'ago munito di filo veniva poi ripassato attraverso tutte le perline mentre si trovavano in questa posizione, tessendo così la prima fila. Per le file successive si seguiva lo stesso procedimento. Le estremità libere erano ritessute nel lavoro a perline per ottenere un ordito più forte. A volte i fili di ordito erano muniti di perline o tessuti a frange. L'applicazione così ottenuta poteva essere cucita su fasce di pelle o di tessuto, oppure direttamente sugli abiti.
Osservazioni (OSS)
Mai usata.