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Mocassini

Museo delle Culture del Mondo Castello D’Albertis
Categoria (CTG)
abbigliamento
Definizione bene (OGT)
Configurazione strutturale e di contesto (OGTV):
paio
OGTD:
mocassino
Tipologia (OGTT)
calzature
Ambito culturale (ATB)
ATBD:
Nativi Nord Americani (Dakota)
ATBM:
documentazione
Descrizione (DES)
La tomaia di questi mocassini è sagomata e ricavata da un'unica pelle, cucita sul dietro. La suola è in pelle grezza, cucita alla tomaia con il tendine. Il collo del mocassino è bordato da una striscia di panno marrone cucita a mano e da una fascia di velluto rosso, bordata da conterie di vetro verdi e stretto da un laccio di pelle. La parte anteriore della tomaia è decorata da conterie di vetro blu chiare e scure, rosse, verdi, viola, rosa, gialle e bianche trasparenti a formare un motivo geometrico centrale da cui si dipana un motivo floreale.
Altri inventari (INV)
INVN:
C.A.513 a/b
INVD:
1893
INVC:
C.D.A.
Cronologia (DT)
DTZS:
fine
DTSV:
post
DTSL:
ante
DTM:
documentazione
DTT:
Catalogo Esposizione Missioni Cattoliche Americane
DTZG:
XIX
DTSI:
1891
DTSF:
1900
Materia e tecnica (MTC)
MTCT_BLOCK:
ingrassatura, levigatura, asciugatura
MTCM:
pelle
MTCT:
raschiatura
MTCP:
Decorazione
MTCM:
conterie di vetro
MTCT:
ricamo a festoncino
MTCP:
Bordatura
MTCT_BLOCK:
cucitura a mano
MTCM:
panno
MTCT:
taglio
MTCP:
Bordatura
MTCT_BLOCK:
cucitura a mano
MTCM:
fibra animale
MTCT:
masticatura
Modalità di fabbricazione/esecuzione (MOF)
In origine si utilizzava un unico pezzo di pelle morbida sia per la suola sia per la tomaia, con un'unica cucitura sul retro. A partire dalla metà del XIX secolo, per evitare il rapido deterioramento delle suole in pelle morbida, si cominciarono a realizzare i mocassini in due pezzi, con pelle grezza più resistente per la suola e pelle conciata morbida per la tomaia. Quest'ultima poteva essere frangiata e decorata con aculei di porcospino, che venivano divisi a seconda della misura, ammorbiditi in bocca e, presso alcune tribù, spaccati; quindi erano appiattiti con i denti o con le unghie. In un periodo più tardo, in seguito al contatto e ai conseguenti scambi con gli europei, gli aculei furono sostituiti da conterie di vetro. Per la conciatura la pelle veniva tesa su dei pioli e con un raschiatoio si eliminavano residui di carne e cartilagini, quindi veniva lasciata stesa al sole ad asciugare per parecchi giorni. A questo punto la pelle veniva capovolta per rimuovere il pelo, tenuta a mollo e strofinata con una mistura di grassi animali per ammorbidirla. Dopo averla lasciata nuovamente asciugare, veniva stirata e lavorata sulle due facce con una correggia ritorta di cuoio grezzo.
Osservazioni (OSS)
Non identificabile con certezza sul catalogo dell'Esposizione Missioni Cattoliche Americane. Potrebbe corrispondere a n°7-8, pag. 140: "due scarpe fatte di pelle di daino e guarnite di pelle - miss. ben." o a n°3 di pag. 141: "scarpe ornate di perle".
Notizie storico-critiche (NSC)
Questo tipo di decorazione floreale era di derivazione francese.