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Mocassini

Museo delle Culture del Mondo Castello D’Albertis
Categoria (CTG)
abbigliamento
Definizione bene (OGT)
Configurazione strutturale e di contesto (OGTV):
paio
OGTD:
mocassino
Tipologia (OGTT)
calzature
Ambito culturale (ATB)
ATBD:
Nativi Nord Americani (Cree o Ojibway)
Descrizione (DES)
Copia di mocassini con la suola realizzata in pelle grezza cucita alla tomaia, che è invece realizzata con pelle conciata e cucita sul retro. Il collo delle calzature è bordato da una fettuccia in cotone marrone e l'interno è foderato di cotone non tinto. Sulla tomaia una decorazione in conterie di vetro viola, rosa e verdi disegna un motivo floreale.
Altri inventari (INV)
INVN:
C.A.512 a/b
INVC:
C.D.A.
Cronologia (DT)
DTZS:
fine
DTSV:
post
DTSL:
ante
DTM:
analisi stilistica,confronto
DTT:
Esami stilistico-comparativi
DTZG:
XIX
DTSI:
1891
DTSF:
1900
Materia e tecnica (MTC)
MTCT_BLOCK:
ingrassatura, levigatura, asciugatura, cucitura
MTCM:
pelle
MTCT:
raschiatura
MTCP:
Fodera; bordatura
MTCT_BLOCK:
cucitura
MTCP:
Decorazione
Modalità di fabbricazione/esecuzione (MOF)
In origine si utilizzava un unico pezzo di pelle morbida sia per la suola sia per la tomaia, con un'unica cucitura sul retro. A partire dalla metà del XIX secolo, per evitare il rapido deterioramento delle suole in pelle morbida, si cominciarono a realizzare i mocassini in due pezzi, con pelle grezza più resistente per la suola e pelle conciata morbida per la tomaia. Quest'ultima poteva essere frangiata e decorata con aculei di porcospino, che venivano divisi a seconda della misura, ammorbiditi in bocca e, presso alcune tribù, spaccati; quindi erano appiattiti con i denti o con le unghie. In un periodo più tardo, in seguito al contatto e ai conseguenti scambi con gli europei, gli aculei furono sostituiti da conterie di vetro. Per la conciatura la pelle veniva tesa su dei pioli e con un raschiatoio si eliminavano residui di carne e cartilagini, quindi veniva lasciata stesa al sole ad asciugare per parecchi giorni. A questo punto la pelle veniva capovolta per rimuovere il pelo, tenuta a mollo e strofinata con una mistura di grassi animali per ammorbidirla. Dopo averla lasciata nuovamente asciugare, veniva stirata e lavorata sulle due facce con una correggia ritorta di cuoio grezzo.
Osservazioni (OSS)
Su inventario Brogliaccio: "bracciali di lana imperlati - n. 28". Potrebbe corrispondere a Catalogo esposizione missioni cattoliche americane, n°2, pag. 141: " scarpe per bambini fatte da una donna indiana" - o n°4, pag. 141: "pianelle da bambini". Sul Catalogo esposizione missioni cattoliche americane è citato anche il n°16, pag. 147: "un paio di scarpe di pelle di daino ornate con piume di seta e crine di cavallo - mons. Alessandro Tachè, Arciv. di S. Bonifacio.".
Notizie storico-critiche (NSC)
Questo tipo di decorazione floreale era di derivazione francese.