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Fodero per coltello

Museo delle Culture del Mondo Castello D’Albertis
Categoria (CTG)
accessorio per la caccia e la guerra
OGT
OGTD:
fodero per coltello
Ambito culturale (ATB)
ATBD:
Nativi Nord Americani (Cree?)
Descrizione (DES)
Fodero realizzato con due pezzi di pelle cuciti insieme. La superficie anteriore presenta una decorazione differenziata in due parti. Nella parte superiore è realizzata con conterie di vetro verdi, rosse, bianche, azzurre, gialle e blu disposte a fasce alternate ad aculei di porcospino tinti in rosso; la parte inferiore reca tracce (guide in filo) di decorazione a fasce in aculei di porcospino tinti in rosso. Un filo di conterie di vetro blu e rosa copre la cucitura del fodero e l'orlo dell'apertura formando una smerlatura. Dal fondo pendono tre strisce di pelle con tracce di colore rosso, terminanti in cinque lunghe frange. Alle estremità dell'apertura è fissata una stringa di pelle per la sospensione.
Altri inventari (INV)
INVN:
C.A.511
INVD:
1893
INVC:
C.D.A.
Cronologia (DT)
DTZS:
terzo quarto
DTSV:
ca
DTSL:
ca
DTM:
analisi stilistica,confronto
DTZG:
XIX
DTSI:
1870
DTSF:
1870
Materia e tecnica (MTC)
MTCT_BLOCK:
ingrassatura, levigatura, asciugatura
MTCM:
pelle
MTCT:
raschiatura
MTCP:
Decorazione
MTCM:
conterie di vetro "seme"
MTCT:
cucitura a punto "lazy"
MTCP:
Decorazione
MTCT_BLOCK:
tintura, cucitura a mano
MTCM:
aculei di porcospino
MTCT:
appiattimento mediante denti o unghie
Modalità di fabbricazione/esecuzione (MOF)
Si utilizzavano due pelli conciate tagliate secondo la forma della lama che vi doveva essere inserita, e cucite insieme. La superficie del fodero poteva essere decorata con conterie di vetro policrome, frange, borchie, sonagli metallici e aculei di porcospino che venivano divisi a seconda della misura, ammorbiditi in bocca e, presso alcune tribù, spaccati; quindi erano appiattiti con i denti o con le unghie. Nel procedimento di conciatura la pelle veniva tesa su dei pioli e con un raschiatoio si eliminavano residui di carne e cartilagini, quindi veniva lasciata stesa al sole ad asciugare per parecchi giorni. A questo punto la pelle veniva capovolta per rimuovere il pelo, tenuta a mollo e strofinata con una mistura di grassi animali per ammorbidirla. Dopo averla lasciata nuovamente ad asciugare, veniva stirata e lavorata sulle due facce con una correggia ritorta di cuoio grezzo.
Osservazioni (OSS)
Il pezzo non è identificabile con certezza sul catalogo dell'Esposizione del 1892. La descrizione sul catalogo delle Collezioni americane non corrisponde all'oggetto.