La lesina è realizzata con un bastoncino di legno decorticato e appuntito a un'estremità. L'astuccio, di forma conica allungata, è realizzato con un pezzo di pelle di cervide conciata e interamente ricoperto da conterie azzurre, blu, rosse, bianche e verdi a fasce alternate. Sul fondo sono cucite a un'estremità tre lunghe striscioline di pelle con tracce di aculei di porcospino tinti di rosso e terminanti ciascuna in un cappio che ferma una perlina verde. A una delle striscioline è legato un filo di conterie rosse, bianche, blu e verdi a fasce alternate. In prossimità dell'apertura è cucita una sottile linguetta di pelle ricoperta interamente da conterie blu scuro e chiaro, rosse, gialle e bianche a disegnare tre motivi cruciformi e bordata da un filo di conterie azzurre, blu e verdi a formare una smerlatura. Alla base della linguetta è inserita una stringa di pelle per la sospensione in cui sono infilate due conterie nere e quattro conchiglie bianche. All'estremità della linguetta è inserita una strisciolina di pelle con tracce di aculei di porcospino tinti in rosso e terminante con un cappio che ferma una perlina azzurra.
Per realizzare la lesina si utilizzava un bastoncino di legno decorticato e appuntito ad una estremità su cui, in un periodo più tardo, a seguito del contatto e ai conseguenti scambi con gli europei, veniva inserita una punta metallica. L'astuccio, della forma e delle dimensioni della lesina, veniva realizzato con un pezzo di pelle di cervide conciata. Sull'apertura dell'astuccio veniva cucito un legaccio per la sospensione. Poteva essere decorato con frange, aculei di porcospino (che venivano divisi a seconda della misura, ammorbiditi in bocca e, presso alcune tribù, spaccati; quindi erano appiattiti con i denti o con le unghie) o, in un periodo più tardo, con conterie di vetro e coni metallici. (Conciatura: la pelle veniva tesa su dei pioli e con un raschiatoio si eliminavano residui di carne e cartilagini, quindi veniva lasciata stesa al sole ad asciugare per parecchi giorni. A questo punto la pelle veniva capovolta per rimuovere il pelo, tenuta a mollo e strofinata con una mistura di grassi animali per ammorbidirla. Dopo averla lasciata nuovamente ad asciugare, veniva stirata e lavorata sulle due facce con una correggia ritorta in cuoio grezzo).
Osservazioni (OSS)
Non sembra corrispondere ad alcun oggetto del catalogo dell'esposizione del 1892.
Per realizzare la lesina si utilizzava un bastoncino di legno decorticato e appuntito ad una estremità su cui, in un periodo più tardo, a seguito del contatto e ai conseguenti scambi con gli europei, veniva inserita una punta metallica. L'astuccio, della forma e delle dimensioni della lesina, veniva realizzato con un pezzo di pelle di cervide conciata. Sull'apertura dell'astuccio veniva cucito un legaccio per la sospensione. Poteva essere decorato con frange, aculei di porcospino (che venivano divisi a seconda della misura, ammorbiditi in bocca e, presso alcune tribù, spaccati; quindi erano appiattiti con i denti o con le unghie) o, in un periodo più tardo, con conterie di vetro e coni metallici. (Conciatura: la pelle veniva tesa su dei pioli e con un raschiatoio si eliminavano residui di carne e cartilagini, quindi veniva lasciata stesa al sole ad asciugare per parecchi giorni. A questo punto la pelle veniva capovolta per rimuovere il pelo, tenuta a mollo e strofinata con una mistura di grassi animali per ammorbidirla. Dopo averla lasciata nuovamente ad asciugare, veniva stirata e lavorata sulle due facce con una correggia ritorta in cuoio grezzo).
Osservazioni (OSS)
Non sembra corrispondere ad alcun oggetto del catalogo dell'esposizione del 1892.
Apparato iconografico/decorativo (AID)
AIDO:
apparato iconografico-decorativo
AIDA:
Decorazione
AIDI:
Motivo cruciforme
AIDD:
Conterie di vetro: infilatura/cucitura/ punto "lazy"/punto coprente/ricamo a festoncino.
Localizzazione (PVC)
Stato (PVCS):
Italia
Regione (PVCR):
Liguria
Provincia (PVCP):
GE
Comune (PVCC):
Genova
Collocazione specifica (LDC)
Denominazione contenitore fisico (LDCN):
Museo delle Culture del Mondo Castello D'Albertis
Uso contenitore fisico (LDCF):
museo
Complesso monumentale di appartenenza (LDCC):
Museo delle Culture del Mondo Castello D'Albertis
Indicazioni viabilistiche (LDCU):
Corso Dogali, 18
Denominazione contenitore giuridico (LDCM):
C.D.A. - Collezione D'Albertis
Specifiche (LDCS):
Esposizione permanente dal 16 aprile 2004. Sala 9.
LDCT:
castello
LDCQ:
civico
Descrizione (DES)
La lesina è realizzata con un bastoncino di legno decorticato e appuntito a un'estremità. L'astuccio, di forma conica allungata, è realizzato con un pezzo di pelle di cervide conciata e interamente ricoperto da conterie azzurre, blu, rosse, bianche e verdi a fasce alternate. Sul fondo sono cucite a un'estremità tre lunghe striscioline di pelle con tracce di aculei di porcospino tinti di rosso e terminanti ciascuna in un cappio che ferma una perlina verde. A una delle striscioline è legato un filo di conterie rosse, bianche, blu e verdi a fasce alternate. In prossimità dell'apertura è cucita una sottile linguetta di pelle ricoperta interamente da conterie blu scuro e chiaro, rosse, gialle e bianche a disegnare tre motivi cruciformi e bordata da un filo di conterie azzurre, blu e verdi a formare una smerlatura. Alla base della linguetta è inserita una stringa di pelle per la sospensione in cui sono infilate due conterie nere e quattro conchiglie bianche. All'estremità della linguetta è inserita una strisciolina di pelle con tracce di aculei di porcospino tinti in rosso e terminante con un cappio che ferma una perlina azzurra.
Ambito culturale (ATB)
ATBD:
Nativi Nord Americani
Dati di uso (UTU)
UTUT:
storico
UTUF:
Contenitore di accessori per il cucito.
UTUM:
La lesina veniva usata per forare la pelle così da farvi passare i tendini o il filo.
UTUO:
Vita quotidiana.
UTUD:
Fine XIX secolo
Cronologia (DT)
DTZS:
fine
DTSL:
ante
DTM:
analisi stilistica,confronto
DTZG:
XIX
DTSI:
1891
DTSF:
1900
Altri inventari (INV)
INVN:
C.A.462
INVD:
1893
INVC:
C.D.A.
Altre localizzazioni geografico - amministrative (LA)
PRTK:
America settentrionale
PRTS:
Nord Dakota (U.S.A.)
PRTL:
Sioux Falls
TCL:
luogo di produzione/realizzazione
PRCT:
area espositiva
PRCQ:
comunale
PRVS:
Italia
PRVR:
Liguria
PRVP:
GE
PRVC:
Genova
PRCN:
Padiglione n.18
PRCU:
Spianata del Bisagno
PRCM:
Esposizione del IV centenario della scoperta dell'America