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Copricapo

Museo delle Culture del Mondo Castello D’Albertis
Categoria (CTG)
ornamento per il capo
OGT
OGTD:
copricapo
Ambito culturale (ATB)
ATBD:
Nativi Nord Americani (Ojibway)
Descrizione (DES)
Copricapo costituito da una fascia di pelle conciata ripiegata a metà longitudinalmente, nella quale sono inserite e fissate con tendini cuciti a mano quarantuno penne, alcune delle quali in colori naturali marrone e crema e altre tinte in viola. Il bordo inferiore è rifinito da una striscia di velluto nero piegato longitudinalmente e cucito a mano con filo di cotone. La parte anteriore è decorata da un'applicazione in panno rivestita da un motivo floreale in conterie verdi, rosa scuro e chiaro, gialle. Dalla parte posteriore della fascia pende una striscia rettangolare di pelle costituita da due pezzi cuciti insieme longitudinalmente e sulla cui superficie sono presenti tracce di calami di penne. La striscia è frangiata sui due lati corti, uno fissato alla fascia e l'altro terminante in sedici coni metallici che fungono da sonagli.
Altri inventari (INV)
INVN:
C.A.500 bis
INVC:
C.D.A.
Cronologia (DT)
DTZS:
seconda metà
DTSV:
post
DTSL:
ante
DTM:
documentazione
DTT:
Catalogo Esposizione missioni Cattoliche Americane
DTZG:
XIX
DTSI:
1851
DTSF:
1900
Materia e tecnica (MTC)
MTCT_BLOCK:
ingrassatura, levigatura, asciugatura, taglio, cucitura a mano
MTCM:
pelle
MTCT:
raschiatura
MTCT_BLOCK:
cucitura a mano
MTCP:
Decorazione
MTCP:
Decorazione
MTCT_BLOCK:
cucitura a mano
MTCP:
Sonagli
Modalità di fabbricazione/esecuzione (MOF)
Per questi copricapi si utilizzava una striscia di pelle grezza o conciata larga circa quindici centimetri e di lunghezza sufficiente ad adattarsi alla testa di colui che doveva indossarla. La striscia veniva ripiegata longitudinalmente e sul margine della piegatura venivano praticati i fori in cui fissare le penne, circa venti o trenta. Queste ultime venivano attaccate o tagliando il calamo e ripiegandolo su se stesso in modo da formare un cappio, oppure spingendo un piccolo spillo di legno nella sua cavità; quindi si procedeva ad fissarle mediante una piccola striscia di pelle che passava attraverso il cappio o su un incastro dello spillo di legno. Per la conciatura la pelle veniva tesa su dei pioli e con un raschiatoio si eliminavano residui di carne e cartilagini, quindi veniva lasciata stesa al sole ad asciugare per parecchi giorni. A questo punto la pelle veniva capovolta per rimuovere il pelo, tenuta a mollo e strofinata con una mistura di grassi animali per ammorbidirla. Dopo averla lasciata nuovamente ad asciugare veniva stirata e lavorata sulle due facce con una correggia ritorta di cuoio grezzo.
Osservazioni (OSS)
Potrebbe corrispondere a n. 19-24 pag. 145 del Catalogo Esposizione missioni cattoliche americane: "ornamento per il capo in pelle - Vaticano". Il numero C.A.500 BIS non risulta su catalogo collezioni americane.