Contenitore a forma di tartaruga con la superficie superiore rivestita da conterie di vetro in blu, celeste e rosso, disposte in modo tale da disegnarne il carapace. Alle estremità degli arti e della coda sono presenti coppie di coni metallici con all'interno ciuffi di fibra animale, forse crine di cavallo, tinti in verde. Un nastrino di tessuto fissato sotto la testa della tartaruga serviva per appenderla.
Altri inventari (INV)
INVN:
C.A.454
INVC:
C.D.A.
Cronologia (DT)
DTZS:
seconda metà
DTSV:
post
DTSL:
ante
DTM:
analisi stilistica
DTZG:
XIX
DTSI:
1851
DTSF:
1900
ADTS:
Esami stilistico - comparativi
Materia e tecnica (MTC)
MTCT_BLOCK:
ingrassatura, levigatura, asciugatura, torsione, cucitura a mano, tintura
MTCM:
pelle
MTCT:
raschiatura
MTCP:
Decorazione
MTCM:
fibra vegetale
MTCT:
torsione
Modalità di fabbricazione/esecuzione (MOF)
Per realizzare questi amuleti si utilizzava una pelle di cervide conciata, che veniva tagliata a forma di lucertola per i maschi o di tartaruga per le femmine. Per la conciatura la pelle veniva tesa su dei pioli e con un raschiatoio si eliminavano residui di carne e cartilagini, quindi veniva lasciata stesa al sole per parecchi giorni. A questo punto la pelle veniva capovolta per rimuovere il pelo, tenuta a mollo e strofinata con una mistura di grassi animali per ammorbidirla. Dopo averla lasciata nuovamente asciugare, veniva stirata e lavorata sulle due facce con una correggia ritorta di cuoio grezzo. La parte inferiore e quella superiore dell'amuleto venivano cucite insieme sui bordi, e la superficie superiore era rivestita con aculei di porcospino. Gli aculei venivano divisi a seconda della misura, ammorbiditi in bocca e, presso alcune tribù, spaccati; quindi venivano appiattiti con i denti o con le unghie. In un periodo più tardo, in seguito al contatto e ai conseguenti scambi con gli europei, gli aculei furono sostituiti da conterie di vetro o di porcellana policrome. Le estremità degli arti, della testa e della coda erano generalmente decorate con piccoli coni metallici.
Osservazioni (OSS)
Da catalogo Esposizione Missioni Cattoliche Americane n.12 pag.141: "n. 2 cuscinetti a forma di tartarughe ornati di perle."
Notizie storico-critiche (NSC)
Appeso alla culla e successivamente fissato all'abito, l'amuleto accompagnava il proprietario fino alla morte. L'amuleto era a forma di lucertola per i maschi e a forma di tartaruga per le femmine. In seguito al contatto e ai conseguenti scambi con gli europei, le decorazioni, originariamente realizzate con aculei di porcospino, vennero fatte con conterie di vetro o di porcellana policrome.
Tipo scheda (TSK)
BDM
Livello catalogazione (LIR)
I
Codice univoco (NCT)
Codice regione (NCTR):
07
Notizie storico-critiche (NSC)
Appeso alla culla e successivamente fissato all'abito, l'amuleto accompagnava il proprietario fino alla morte. L'amuleto era a forma di lucertola per i maschi e a forma di tartaruga per le femmine. In seguito al contatto e ai conseguenti scambi con gli europei, le decorazioni, originariamente realizzate con aculei di porcospino, vennero fatte con conterie di vetro o di porcellana policrome.
Ente schedatore (ESC)
C010025
Ente competente per tutela (ECP)
S21-S19
Ambito di tutela MiBACT (AMB)
etnoantropologico
Categoria (CTG)
accessori per la persona
Tipologia (OGTT)
contenitore
OGT
OGTD:
amuleto
Materia e tecnica (MTC)
MTCT_BLOCK:
ingrassatura, levigatura, asciugatura, torsione, cucitura a mano, tintura
MTCM:
pelle
MTCT:
raschiatura
MTCP:
Decorazione
MTCM:
fibra vegetale
MTCT:
torsione
Modalità di fabbricazione/esecuzione (MOF)
Per realizzare questi amuleti si utilizzava una pelle di cervide conciata, che veniva tagliata a forma di lucertola per i maschi o di tartaruga per le femmine. Per la conciatura la pelle veniva tesa su dei pioli e con un raschiatoio si eliminavano residui di carne e cartilagini, quindi veniva lasciata stesa al sole per parecchi giorni. A questo punto la pelle veniva capovolta per rimuovere il pelo, tenuta a mollo e strofinata con una mistura di grassi animali per ammorbidirla. Dopo averla lasciata nuovamente asciugare, veniva stirata e lavorata sulle due facce con una correggia ritorta di cuoio grezzo. La parte inferiore e quella superiore dell'amuleto venivano cucite insieme sui bordi, e la superficie superiore era rivestita con aculei di porcospino. Gli aculei venivano divisi a seconda della misura, ammorbiditi in bocca e, presso alcune tribù, spaccati; quindi venivano appiattiti con i denti o con le unghie. In un periodo più tardo, in seguito al contatto e ai conseguenti scambi con gli europei, gli aculei furono sostituiti da conterie di vetro o di porcellana policrome. Le estremità degli arti, della testa e della coda erano generalmente decorate con piccoli coni metallici.
Osservazioni (OSS)
Da catalogo Esposizione Missioni Cattoliche Americane n.12 pag.141: "n. 2 cuscinetti a forma di tartarughe ornati di perle."
Apparato iconografico/decorativo (AID)
AIDO:
apparato decorativo
AIDA:
Decorazioni
AIDP:
Sul dorso dell'amuleto
AIDD:
Conterie di vetro: infilatura/ cucitura/ punto coprente
AIDO:
apparato iconografico
AIDD:
La tartaruga è simbolo di longevità e per i Lakota era preposta alle funzioni femminili.
AIDC:
25F44
Localizzazione (PVC)
Stato (PVCS):
Italia
Regione (PVCR):
Liguria
Provincia (PVCP):
GE
Comune (PVCC):
Genova
Collocazione specifica (LDC)
Denominazione contenitore fisico (LDCN):
Museo delle Culture del Mondo Castello D'Albertis
Uso contenitore fisico (LDCF):
museo
Complesso monumentale di appartenenza (LDCC):
Museo delle Culture del Mondo Castello D'Albertis
Indicazioni viabilistiche (LDCU):
Corso Dogali, 18
Denominazione contenitore giuridico (LDCM):
C.D.A. - Collezione D'Albertis
Specifiche (LDCS):
In esposizione permanente dal 16 aprile 2004. Sala 9.
LDCT:
castello
LDCQ:
civico
Descrizione (DES)
Contenitore a forma di tartaruga con la superficie superiore rivestita da conterie di vetro in blu, celeste e rosso, disposte in modo tale da disegnarne il carapace. Alle estremità degli arti e della coda sono presenti coppie di coni metallici con all'interno ciuffi di fibra animale, forse crine di cavallo, tinti in verde. Un nastrino di tessuto fissato sotto la testa della tartaruga serviva per appenderla.
Ambito culturale (ATB)
ATBD:
Nativi Nord Americani (Lakota; First Nations)
ATBM:
analisi stilistica,analisi storica
Dati di uso (UTU)
UTUT:
storico
UTUF:
Contenere il cordone ombelicale del neonato per la sua protezione durante la vita.
UTUM:
Appeso alla culla e successivamente fissato all'abito, accompagnava il proprietario fino alla morte.
UTUO:
Subito dopo la nascita.
Cronologia (DT)
DTZS:
seconda metà
DTSV:
post
DTSL:
ante
DTM:
analisi stilistica
DTZG:
XIX
DTSI:
1851
DTSF:
1900
ADTS:
Esami stilistico - comparativi
Altri inventari (INV)
INVN:
C.A.454
INVC:
C.D.A.
Altre localizzazioni geografico - amministrative (LA)
PRTK:
America settentrionale
PRTS:
Nord Dakota (U.S.A.)
PRTL:
Sioux Falls
PRCM:
Rev. Martin Kenel O.S.B.
TCL:
luogo di produzione/realizzazione
PRCT:
area espositiva
PRCQ:
comunale
PRVS:
Italia
PRVR:
Liguria
PRVP:
GE
PRVC:
Genova
PRCN:
Padiglione n.18
PRCU:
Spianata del Bisagno
PRCM:
Esposizione del IV centenario della scoperta dell'America