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Ritratto di Augusta Giulio-Claudia c.d. Livia

Museo di Archeologia Ligure
OGT
OGTD:
testa ritratto
Ambito culturale (ATB)
ATBM:
analisi stilistica
Indicazioni sull'oggetto (DESO)
La testa, con un restauro ottocentesco, fu tagliata per meglio adattarla alla base moderna, ma, come per il così detto Caligola, doveva terminare a cono rovesciato per permetterne l'inserimento in una statua. Le caratteristiche di questa testa consistono in una forte idealizzazione del volto, sottolineata dalla leggera torsione della testa e da una certa mancanza di forti elementi fisionomici, resa più evidente dalla perdita del naso che, nel caso di Livia - noto per la forma aquilina - sarebbe stato determinante. Il volto in marmo bianco è triangolare, allargato alle tempie e sormontato da una pettinatura a scriminatura centrale con il diadema e la benda di lana bianca, segni di dignità sacerdotale e potere. Gli attributi, come diadema e infula, sono propri della ritrattistica di Livia, Antonia Minor, Agrippina Maior. È evidente che si è in presenza di un ritratto imperiale volutamente idealizzato. L'attribuzione a Livia si basa proprio sulla presenza del diadema e della benda di lana, riservati a sacerdoti e imperatori: Livia infatti, ottenne il titolo di Augusta e di sacerdotessa del Divo Augusto nel 14 d.C.
Identificazione (SGTI)
Ritratto di Augusta giulio-claudia, c.d. Livia
Inventario di museo o soprintendenza (INV)
INVN:
609
INVD:
1911
INVC:
Museo di Archeologia Ligure
INVN:
512
INVD:
1892
INVC:
Palazzo Rosso/Palazzo Bianco, inv. Quinzio
Cronologia generica (DTZ)
Frazione cronologica (DTZS):
prima metà
Fascia cronologica di riferimento (DTZG)
I
MTC
MTC:
marmo di Carrara
MTC:
marmo bianco- scultura
Notizie storico-critiche (NSC)
Il ritratto può rientrare per tipologia dell'acconciatura nel tipo "schlichten" di Antonia Maior; il ritratto potrebbe risalire al periodo 37-39 d.C. quando Antonia, come Augusta, ricevette particolari onori dal nipote Caligola; a questi anni riconduce anche la resa stilistica delle superfici e la lavorazione della capigliatura. Le fonti storiche raccontano che Livia andò in sposa al futuro primo imperatore di Roma a 18 anni, con un matrimonio e due figli alle spalle. Ebbe un ruolo importante nella vita politica di Augusto anche se alcuni autori antichi la accusano di aver ucciso tutti i discendenti e Augusto stesso. Rinvenuto nel secolo XIX negli scavi della città di Luni (forse dal foro), il ritratto proviene dalla vendita all'asta della collezione dello scultore Santo Varni, acquistato nel 1887/88 dal Comune di Genova.