Personaggi: donna partoriente; oggetti: doni augurali, obi
Indicazioni sull'oggetto (DESO)
Il dipinto rappresenta una donna prossima al parto. Accasciata a terra con il seno e il ventre scoperti, la donna è visibilmente accaldata e in preda a doglie: si puntella sul braccio sinistro teso, con il ventre proteso in avanti e la schiena spinta all'indietro. Le vesti aperte mostrano lo haraobi, una fascia che le donne giapponesi applicavano dal quinto mese di gravidanza per proteggere il feto. A sinistra è rappresentato un elegante obi nero abbandonato a terra, che porta sull'orlo una scritta bianca, illeggibile, della fabbrica tessile. La partoriente ha ricevuto diversi doni augurali, disposti in bella vista accanto a lei: a destra un vassoio di lacca nera con un cono di sale marino, sopra il quale è posato un filetto di tonno essiccato (katsuobushi) con una busta contenente un donativo in moneta.
Montatura nuova sujiwara hyōgu in seta: chūberi e jōge formati da u unico paramento in shikeginu verde spento; jikushu in legno e lacca rossa. Futomaki e yarōbako nuovi in legno di paulonia.
Identificazione (SGTI)
Donna incinta seduta
Titolo (SGTT)
Ninpu zu 妊婦図
Inventario di museo o di soprintendenza (INV)
INVN:
S-2655
INVD:
1898
DTZ
DTZG:
XIX
Cronologia (DT)
DTZS:
primo quarto
DTM:
firma
ADT:
Epoca: Bunka | Data: 1817, 6° mese
ADT_BLOCK:
fine periodo Edo
DTSI:
datato 1817
MTC
MTC:
Inchiostro e colori su seta
Notizie storico-critiche
Il restauro integrale sponsorizzato nel 1999 da Palazzo Reale di Milano ha attentuato la forte ossidazione del supporto, ma non ha potuto eliminare né ridurre le vecchie macchie e le gore presenti nella metà sinistra del dipinto, documentate dalle fotografie dell'archivio storico del Museo risalenti al 1956 e nella pubblicazione di Fukuda (1988). Immediatamente dopo il restauro e il rimontaggio, il dipinto è stato trasportato da Leida a Milano per essere esposto nella mostra "Hokusai, il vecchio pazzo per la pittura". La riproduzione a colori del dipinto nel catalogo della mostra contiene modifiche grafiche "migliorative" non autorizzate dal Museo Chiossone, che dissimulano il vero stato di conservazione dell'opera: in particolare, le vecchie macchie sono state cancellate e il colore del supporto pittorico, tutt'ora ossideato, è stato molto schiarito.
L'opera dovette essere eseguita da Hokusai sotto espressa richiesta di un committente e in circostanze speciali (di cui però non conosciamo nulla). La figura e la fisionomia corrispondono al tipo femminile defintio "matronale", in auge nella pittura di Hokusai e nell'ukiyoe tra il 1810 e il 1820: i contorni "tremolanti" delle vesti sono conformi alle innovazioni espressive e stilistiche che Hokusai impartì alla propria opera in quegli anni.
Prima del restauro integrale: cattive condizioni; montatura originaria sujiwari hyōgu in carta grigio-scura inaridita, macchiata, ossidata, rosicchiata, strappata, irrecuperabile. Supporto pittorico notevolmente ossidato, con macchie e gore ineliminabili di dimensioni decrescenti dal basso verso l'alto nella metà sinistra.
Restauri (RST)
RSTD:
1999
RSTS:
restauro integrale
RSTE:
FECC, RMV
RSTN:
Philip Meredith
RSTR:
Palazzo Reale, Milano
Codifica iconclass (DESI)
soggetto non rilevato
Indicazioni sul soggetto (DESS)
non rilevata
Indicazioni sul soggetto (DESS)
Indicazioni sul soggetto (DESS):
Personaggi: donna partoriente; oggetti: doni augurali, obi
Indicazioni sull'oggetto (DESO)
Il dipinto rappresenta una donna prossima al parto. Accasciata a terra con il seno e il ventre scoperti, la donna è visibilmente accaldata e in preda a doglie: si puntella sul braccio sinistro teso, con il ventre proteso in avanti e la schiena spinta all'indietro. Le vesti aperte mostrano lo haraobi, una fascia che le donne giapponesi applicavano dal quinto mese di gravidanza per proteggere il feto. A sinistra è rappresentato un elegante obi nero abbandonato a terra, che porta sull'orlo una scritta bianca, illeggibile, della fabbrica tessile. La partoriente ha ricevuto diversi doni augurali, disposti in bella vista accanto a lei: a destra un vassoio di lacca nera con un cono di sale marino, sopra il quale è posato un filetto di tonno essiccato (katsuobushi) con una busta contenente un donativo in moneta.
Montatura nuova sujiwara hyōgu in seta: chūberi e jōge formati da u unico paramento in shikeginu verde spento; jikushu in legno e lacca rossa. Futomaki e yarōbako nuovi in legno di paulonia.
Iscrizioni (ISR)
ISRC:
firma
ISRL:
giapponese
ISRS:
a pennello
ISRT:
ideogrammi
ISRP:
sul lato sinistro del dipinto
ISRI:
Firma con iscrizione e data: Bunka Jūyon hinoto ushi no toshi / rokugatsu / Zen Hokusai / Taito hitsu, 文化十四丁丑年 六月 前北齋 戴斗筆, "Pennello di Taito, precedentemente [chiamato] Hokusai, sesto mese dell'anno del bue, quattordicesimo del periodo Bunka"
Stemmi, emblemi, marchi (STM)
STMC:
sigillo
STMQ:
dell'autore
STMU:
1
STMP:
sul lato sinistro del dipinto, in basso, sotto la firma
STMD:
sigillo quadrato con caratteri: Yoshinoyama, よしのやま (primo tipo)
Notizie storico-critiche
Il restauro integrale sponsorizzato nel 1999 da Palazzo Reale di Milano ha attentuato la forte ossidazione del supporto, ma non ha potuto eliminare né ridurre le vecchie macchie e le gore presenti nella metà sinistra del dipinto, documentate dalle fotografie dell'archivio storico del Museo risalenti al 1956 e nella pubblicazione di Fukuda (1988). Immediatamente dopo il restauro e il rimontaggio, il dipinto è stato trasportato da Leida a Milano per essere esposto nella mostra "Hokusai, il vecchio pazzo per la pittura". La riproduzione a colori del dipinto nel catalogo della mostra contiene modifiche grafiche "migliorative" non autorizzate dal Museo Chiossone, che dissimulano il vero stato di conservazione dell'opera: in particolare, le vecchie macchie sono state cancellate e il colore del supporto pittorico, tutt'ora ossideato, è stato molto schiarito.
L'opera dovette essere eseguita da Hokusai sotto espressa richiesta di un committente e in circostanze speciali (di cui però non conosciamo nulla). La figura e la fisionomia corrispondono al tipo femminile defintio "matronale", in auge nella pittura di Hokusai e nell'ukiyoe tra il 1810 e il 1820: i contorni "tremolanti" delle vesti sono conformi alle innovazioni espressive e stilistiche che Hokusai impartì alla propria opera in quegli anni.
Condizione giuridica (CDG)
Indicazione generica (CDGG):
proprietà Ente pubblico territoriale
Indicazione specifica (CDGS):
Comune di Genova
Documentazione fotografica (FTA)
FTAX:
documentazione allegata
FTAP:
fotografia digitale
Bibliografia (BIB)
BIBX:
bibliografia specifica
BIBA:
Failla, Donatella
BIBD:
2014
BIBN:
pp. 134-135, 234-235, n. 61
BIBI:
fig. 61
Citazione completa (BIL)
Donatella Failla (a cura di), La Rinascita della Pittura Giapponese. Vent'anni di restauri al Museo Chiossone di Genova, Catalogo della mostra, Cinisello Balsamo, Silvana Editoriale, 2014
Mostre (MST)
MSTT:
La Rinascita della Pittura Giapponese. Vent'anni di restauri al Museo Chiossone di Genova