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Partoriente discinta

Tipologia (OGTT)
kakemono
OGT
OGTD:
dipinto
Autore (AUT)
AUTR:
pittore
AUTM:
firma
AUTN:
Katsushika Hokusai
AUTA:
1760-1849
Codifica iconclass (DESI)
soggetto non rilevato
Indicazioni sul soggetto (DESS)
non rilevata
Indicazioni sul soggetto (DESS)
Indicazioni sul soggetto (DESS):
Personaggi: donna partoriente; oggetti: doni augurali, obi
Indicazioni sull'oggetto (DESO)
Il dipinto rappresenta una donna prossima al parto. Accasciata a terra con il seno e il ventre scoperti, la donna è visibilmente accaldata e in preda a doglie: si puntella sul braccio sinistro teso, con il ventre proteso in avanti e la schiena spinta all'indietro. Le vesti aperte mostrano lo haraobi, una fascia che le donne giapponesi applicavano dal quinto mese di gravidanza per proteggere il feto. A sinistra è rappresentato un elegante obi nero abbandonato a terra, che porta sull'orlo una scritta bianca, illeggibile, della fabbrica tessile. La partoriente ha ricevuto diversi doni augurali, disposti in bella vista accanto a lei: a destra un vassoio di lacca nera con un cono di sale marino, sopra il quale è posato un filetto di tonno essiccato (katsuobushi) con una busta contenente un donativo in moneta. Montatura nuova sujiwara hyōgu in seta: chūberi e jōge formati da u unico paramento in shikeginu verde spento; jikushu in legno e lacca rossa. Futomaki e yarōbako nuovi in legno di paulonia.
Identificazione (SGTI)
Donna incinta seduta
Titolo (SGTT)
Ninpu zu 妊婦図
Inventario di museo o di soprintendenza (INV)
INVN:
S-2655
INVD:
1898
DTZ
DTZG:
XIX
Cronologia (DT)
DTZS:
primo quarto
DTM:
firma
ADT:
Epoca: Bunka | Data: 1817, 6° mese
ADT_BLOCK:
fine periodo Edo
DTSI:
datato 1817
MTC
MTC:
Inchiostro e colori su seta
Notizie storico-critiche
Il restauro integrale sponsorizzato nel 1999 da Palazzo Reale di Milano ha attentuato la forte ossidazione del supporto, ma non ha potuto eliminare né ridurre le vecchie macchie e le gore presenti nella metà sinistra del dipinto, documentate dalle fotografie dell'archivio storico del Museo risalenti al 1956 e nella pubblicazione di Fukuda (1988). Immediatamente dopo il restauro e il rimontaggio, il dipinto è stato trasportato da Leida a Milano per essere esposto nella mostra "Hokusai, il vecchio pazzo per la pittura". La riproduzione a colori del dipinto nel catalogo della mostra contiene modifiche grafiche "migliorative" non autorizzate dal Museo Chiossone, che dissimulano il vero stato di conservazione dell'opera: in particolare, le vecchie macchie sono state cancellate e il colore del supporto pittorico, tutt'ora ossideato, è stato molto schiarito. L'opera dovette essere eseguita da Hokusai sotto espressa richiesta di un committente e in circostanze speciali (di cui però non conosciamo nulla). La figura e la fisionomia corrispondono al tipo femminile defintio "matronale", in auge nella pittura di Hokusai e nell'ukiyoe tra il 1810 e il 1820: i contorni "tremolanti" delle vesti sono conformi alle innovazioni espressive e stilistiche che Hokusai impartì alla propria opera in quegli anni.

Persona