Il disegno presenta sul recto lo studio del busto e del viso di Adone per il dipinto "La caccia di Venere e Adone" che il Franceschini realizza su richiesta del Principe del Liechtenstein. L'opera viene acquisita nella collezione del principe nel 1698 e fa parte del consistente ciclo pittorico che tuttora decora il Garten Palast di Vienna. Ad oggi rimane il ciclo decorativo di carattere profano più celebre del pittore. (D. C. Miller 2001).
Sul verso Franceschini studia delle mani che suonano un violino di cui abbozza parte del manico e dell’archetto. Sebbene lo studio sia pressoché identico al quadro “La Musica” che il Franceschini realizza presumibilmente tra il 1705 e il 1710 (Napoli, casa d’aste Blindarte, 25 novembre 2017, lotto 274) non si spiegherebbe l’uso dello stesso foglio per due commesse così lontane per soggetto e per tempo. Il dipinto “La Musica” non è collegato alle commissioni per il Liechtenstein ma si inserisce, sia per datazione che per stile, nel ventennio d’amicizia tra il Franceschini e il principe. Anche la scelta cromatica tendente ai toni freddi e molto brillanti si avvicina ai cicli mitologici austriaci.
Il pittore realizzò anche una serie di ritratti di allegorie femminili per il principe tra cui però non sembra essere stata richiesta nessuna "Musica" . È plausibile pensare che questo studio sia coevo al disegno sul recto, presumibilmente per uno studio di figura che suona uno strumento musicale per il vasto ciclo del Liechtenstein. Successivamente scartato - o non ancora rintracciato - lo studio è diventato un modello a cui il pittore si rifà anche per commesse successive.
Tipo scheda (TSK)
D
Livello ricerca (LIR)
I
Codice univoco (NCT)
Codice regione (NCTR):
07
Ente schedatore (ESC)
Comune di Genova
Ente competente (ECP)
S236
Oggetto (OGT)
OGTD:
disegno
Identificazione (OGTV):
opera isolata
Titolo (SGTT)
Studio di busto virile/ Studio di mani che suonano un violino
Musei di Strada Nuova - Gabinetto Disegni e Stampe
Altre localizzazioni geografico-amministrative (LA)
PRCD:
F. Brocchi
PRCS:
Principe e commendatore della città di Genova operoso tra il 1890 e il 1926 anno in cui è tra i protagonisti del riordino dei materiali del Gabinetto Disegni e Stampe di Palazzo Rosso
PRDU:
ante 1937
PRCT:
collezione
PRCQ:
privata
TCL:
luogo di provenienza
PRVS:
Italia
PRVC:
Genova
PRCD:
E. Pasteur
PRCS:
Giocatore e allenatore di calcio del Genoa
PRDU:
1937 ca
PRCT:
collezione
PRCQ:
privata
TCL:
luogo di provenienza
PRVS:
Italia
PRVC:
Genova
Rapporto (RO)
ROFF:
bozzetto
ROFO:
La caccia di Venere e Adone/ La Musica
ROFD:
1698 - 1710
ROFC:
Liechtenstein. The princely collections, Vaduz - Vienna/ Collezione privata
Il disegno sul recto è lo studio di busto virile/ Il disegno sul verso è lo studio di mani che suonano un violino
Codifica Iconclass (DESI)
31A22 parti del corpo umano (scheletro escluso)
Iscrizioni (ISR)
ISRT:
numeri arabi
ISRP:
In alto a destra
ISRI:
66
Notizie storico-critiche (NSC)
Il disegno presenta sul recto lo studio del busto e del viso di Adone per il dipinto "La caccia di Venere e Adone" che il Franceschini realizza su richiesta del Principe del Liechtenstein. L'opera viene acquisita nella collezione del principe nel 1698 e fa parte del consistente ciclo pittorico che tuttora decora il Garten Palast di Vienna. Ad oggi rimane il ciclo decorativo di carattere profano più celebre del pittore. (D. C. Miller 2001).
Sul verso Franceschini studia delle mani che suonano un violino di cui abbozza parte del manico e dell’archetto. Sebbene lo studio sia pressoché identico al quadro “La Musica” che il Franceschini realizza presumibilmente tra il 1705 e il 1710 (Napoli, casa d’aste Blindarte, 25 novembre 2017, lotto 274) non si spiegherebbe l’uso dello stesso foglio per due commesse così lontane per soggetto e per tempo. Il dipinto “La Musica” non è collegato alle commissioni per il Liechtenstein ma si inserisce, sia per datazione che per stile, nel ventennio d’amicizia tra il Franceschini e il principe. Anche la scelta cromatica tendente ai toni freddi e molto brillanti si avvicina ai cicli mitologici austriaci.
Il pittore realizzò anche una serie di ritratti di allegorie femminili per il principe tra cui però non sembra essere stata richiesta nessuna "Musica" . È plausibile pensare che questo studio sia coevo al disegno sul recto, presumibilmente per uno studio di figura che suona uno strumento musicale per il vasto ciclo del Liechtenstein. Successivamente scartato - o non ancora rintracciato - lo studio è diventato un modello a cui il pittore si rifà anche per commesse successive.