San Giuseppe, riconoscibile dal bastone fiorito, è inginocchiato di fronte alla Vergine della quale stringe la mano alle loro spalle il sacerdote celebra la sacra unione; ai lati di questi tre personaggi alcuni astanti si muovo all’interno della scenografia architettonica che incornicia la scena mentre in cielo tre putti tra le nuvole portano una corolla floreale.
Codifica Iconclass (DESI)
73A42 matrimonio di Maria e Giuseppe, 'Sposalizio': sono uniti in matrimonio dal sommo sacerdote
Titolo (SGTT)
Sposalizio della Vergine
Inventario di museo o soprintendenza (INV)
INVN:
D4731
INVC:
Gabinetto dei Disegni e Stampe di Palazzo Rosso
Cronologia (DT)
DTZG:
XVII-XVIII
DTSI:
1672
DTSF:
1742
MTC
MTC:
matita grafite
MTC:
Penna e inchiostro metallogallico
MTC:
pennello e inchiostro acquarellato
MTC:
carta bianca
Notizie storico-critiche (NSC)
Il disegno è identificabile come preparatorio ad uno degli affreschi commissionati nel 1712 a Domenico per la cappella della Nostra Signora di Loreto nella chiesa di Santa Maria Maddalena, la cui committenza è da identificarsi con una anonima signora che agì tramite P. Giambattista Lomellini. Lo stile, qui più spezzato e spigoloso rispetto ad altri fogli dello stesso periodo, risente fortemente del periodo romano affrontato dal Parodi circa un decennio prima e le pose di alcuni personaggi sono compatibili con quelle di altre opere realizzate allo scadere del secolo come la Morte di Lucrezia. Nella resa ad affresco finale si notano alcune modifiche, come la posa del sacerdote e quella dei putti in volto, oppure la sostituzione del personaggio volto di spalle dietro la Vergine con una figura femminile velata. Sia quest’ultimo affresco che il pendant sulla parete opposta potrebbero risentire di alcune composizioni e pose in due grandi tele di Luca Giordano che Domenico ha forse avuto modo di vedere direttamente, poiché ubicate nella chiesa di Santa Giustina a Padova, dove il padre Filippo lavorò al complesso gruppo scultoreo dell’altare maggiore.
San Giuseppe, riconoscibile dal bastone fiorito, è inginocchiato di fronte alla Vergine della quale stringe la mano alle loro spalle il sacerdote celebra la sacra unione; ai lati di questi tre personaggi alcuni astanti si muovo all’interno della scenografia architettonica che incornicia la scena mentre in cielo tre putti tra le nuvole portano una corolla floreale.
Codifica Iconclass (DESI)
73A42 matrimonio di Maria e Giuseppe, 'Sposalizio': sono uniti in matrimonio dal sommo sacerdote
Iscrizioni (ISR)
ISRL:
italiano
ISRT:
corsivo
ISRP:
Recto in basso a destra
ISRI:
Coll. S. Varni
ISRL:
numeri arabi
ISRT:
corsivo
ISRP:
Recto in alto a sinistra
ISRI:
N° 116 [barrato]
ISRL:
numeri arabi
ISRT:
corsivo
ISRP:
Verso in alto a sinistra
ISRI:
N° 9
Notizie storico-critiche (NSC)
Il disegno è identificabile come preparatorio ad uno degli affreschi commissionati nel 1712 a Domenico per la cappella della Nostra Signora di Loreto nella chiesa di Santa Maria Maddalena, la cui committenza è da identificarsi con una anonima signora che agì tramite P. Giambattista Lomellini. Lo stile, qui più spezzato e spigoloso rispetto ad altri fogli dello stesso periodo, risente fortemente del periodo romano affrontato dal Parodi circa un decennio prima e le pose di alcuni personaggi sono compatibili con quelle di altre opere realizzate allo scadere del secolo come la Morte di Lucrezia. Nella resa ad affresco finale si notano alcune modifiche, come la posa del sacerdote e quella dei putti in volto, oppure la sostituzione del personaggio volto di spalle dietro la Vergine con una figura femminile velata. Sia quest’ultimo affresco che il pendant sulla parete opposta potrebbero risentire di alcune composizioni e pose in due grandi tele di Luca Giordano che Domenico ha forse avuto modo di vedere direttamente, poiché ubicate nella chiesa di Santa Giustina a Padova, dove il padre Filippo lavorò al complesso gruppo scultoreo dell’altare maggiore.