Di difficile datazione, questo foglio quadrettato, affollato di figure, narra la vicenda di Santa Dorotea, vergine e martire, sintetizzando, nello spazio di una pala d'altare, gli elementi della sua tradizione agiografica e iconografica: la giovane, dopo aver rifiutato di offrire un sacrificio a divinità pagane, simboleggiate dal monumento-altare in alto a destra, ottenne per grazia divina, sulla via del martirio, che le venisse consegnata una cesta colma di fiori e frutti, mostrando il miracolo agli astanti. Così gremita di personaggi, la composizione si trasforma in una sorta di lotta tra cristianità e paganesimo. Il sapore della composizione ricorda quello della tradizione "narrativa" di inizio Seicento: un ricordo di primo seicento è anche il tradizionale angioletto che scende in volo a porgere a Dorotea corona e palma del martirio. I caratteri formali del foglio, che si accostano a quelli di disegni databili tra la fine degli anni sessanta e l'inizio degli anni settanta, non sono lontani da un foglio raffigurante il Martirio di Sant'Erasmo ancora nelle collezioni civiche genovesi (Inv. D 4288). (Priarone 2017, p. 161)
Altre localizzazioni geografico-amministrative (LA)
PRCM:
collezione Santo Varni
TCL:
luogo di provenienza
Cronologia (DT)
DTZG:
XVII
DTSI:
1665
DTSV:
ca
DTSF:
1675
DTSL:
ca
Autore (AUT)
AUTR:
disegnatore
AUTN:
Piola, Domenico
AUTA:
1628-1703
Altre attribuzioni (AAT)
Paolo Gerolamo Piola
MTC
MTC:
penna e inchiostro
MTC:
pennello e inchiostro acquarellato
MTC:
quadrettatura
MTC:
matita nera-rossa
Misure (MIS)
MISU:
mm
MISA:
223
MISL:
150
Indicazioni sull'oggetto (DESO)
Santa Dorotea
Iscrizioni (ISR)
ISRP:
in basso a sinistra
ISRI:
"Dom.co Piola N. 6 coll.ne S. Varni"
Notizie storico-critiche (NSC)
Di difficile datazione, questo foglio quadrettato, affollato di figure, narra la vicenda di Santa Dorotea, vergine e martire, sintetizzando, nello spazio di una pala d'altare, gli elementi della sua tradizione agiografica e iconografica: la giovane, dopo aver rifiutato di offrire un sacrificio a divinità pagane, simboleggiate dal monumento-altare in alto a destra, ottenne per grazia divina, sulla via del martirio, che le venisse consegnata una cesta colma di fiori e frutti, mostrando il miracolo agli astanti. Così gremita di personaggi, la composizione si trasforma in una sorta di lotta tra cristianità e paganesimo. Il sapore della composizione ricorda quello della tradizione "narrativa" di inizio Seicento: un ricordo di primo seicento è anche il tradizionale angioletto che scende in volo a porgere a Dorotea corona e palma del martirio. I caratteri formali del foglio, che si accostano a quelli di disegni databili tra la fine degli anni sessanta e l'inizio degli anni settanta, non sono lontani da un foglio raffigurante il Martirio di Sant'Erasmo ancora nelle collezioni civiche genovesi (Inv. D 4288). (Priarone 2017, p. 161)