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Progetto per la decorazione di parete di un mezzanino

Musei di Strada Nuova
OGT
OGTD:
disegno
Autore (AUT)
AUTR:
disegnatore
AUTN:
De Ferrari, Gregorio
AUTA:
1647-1726
Indicazioni sull'oggetto (DESO)
Progetto per la decorazione di parete di un mezzanino
Titolo (SGTT)
Progetto per la decorazione di parete di un mezzanino
Inventario di museo o soprintendenza (INV)
INVN:
D 3492
INVC:
Gabinetto Disegni e Stampe di Palazzo Rosso
Cronologia (DT)
DTZS:
inizio/ inizio
DTZG:
XVIII
DTSI:
1705
DTSV:
ca
DTSF:
1710
DTSL:
ca
MTC
MTC:
penna e inchiostro
MTC:
pennello e inchiostro acquarellato
MTC:
carta bianca
Notizie storico-critiche (NSC)
Tra i fogli più scenografici e più personali di Gregorio De Ferrari vi sono certamente i suoi raffinati progetti per decorazione di interni, di cui il disegno in esame è modello esemplare: si tratta di studi preparatori per l’impaginazione e l’arredo di pareti e, talora, di porzioni di volte di ambienti nobiliari, di cui l’artista studia sulla carta partiture architettoniche, ornati in stucco, forma e disposizione delle quadrature per specchi e dipinti. In un’ottica pienamente barocca, Gregorio immagina ogni dettaglio di queste spettacolari ‘quinte’, compresi elementi di arredo e di decorazione da tradursi poi in materiali diversi e da altre mani: non solo pittura, dunque, ma anche stucco, legno intagliato e dorato, vetro. Il repertorio decorativo è quello tardo seicentesco, ma con una sensibilità e grazia che anticipa già il secolo successivo, con abbondanza di volute, riccioli, cartouches e girali fitomorfi, disposti sulla carta in soluzioni simmetriche, come in questo caso, o in proposte alternative da sottoporre al committente, come nel caso del bellissimo foglio, ancora delle collezioni civiche genovesi, con Progetto per la decorazione di sala e volta con scena mitologica (Caduta di Icaro?) (inv. D2159), assai rifinito e forse pensato come modello da tenere in bottega per ottenere possibili nuove richieste. Del disegno in esame conosciamo nel dettaglio occasione di committenza, destinazione e realizzazione finale, pur in forme non totalmente coerenti a quelle del modello su carta: nel foglio si riconosce infatti un’idea progettuale piuttosto avanzata per una delle sale dell’appartamento di Anton Giulio II Brignole Sale nel mezzanino di Palazzo Rosso, e precisamente per il primo dei tre ambienti riconducibili all’intervento decorativo del primo decennio del Settecento. Di questa fase di lavori nelle «Mezzarie» si conservano anche la sala da pranzo, detta «della grotta», e la camera da letto, affrescate e arredate sotto la regia di Domenico Parodi e ancora di Gregorio De Ferrari. Tutti i lavori dovettero concludersi entro il 1710, anno della morte del Brignole-Sale, le cui cifre sono dipinte, entro medaglioni, sulle porte di tutto l’appartamento, all’interno di un complesso e assai precoce decoro chinoiserie molto diverso da quello a girali fitomorfi abbozzato sulle porte del disegno di Gregorio. (Priarione, in Musei Superbi, 2022)

Persona