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Figura di giovane assiso e studio di braccio

Musei di Strada Nuova
OGT
OGTD:
disegno
Autore (AUT)
AUTR:
disegnatore
AUTN:
Tavarone, Lazzaro
AUTA:
1556-1641
Inventario di museo o soprintendenza (INV)
INVN:
D 2921
INVC:
Gabinetto disegni e stampe di Palazzo Rosso
Cronologia (DT)
DTZG:
XVI-XVII
DTSI:
1556
DTSV:
post
DTSF:
1641
DTSL:
ante
MTC
MTC:
matita nera
MTC:
gessetto bianco
MTC:
carta preparata rossa
Notizie storico-critiche (NSC)
Il disegno, a matita nera e gessetto bianco su carta tinta in rosso, insieme ad un secondo (inv. D 2933) tratteggiato con la medesima tecnica, sono stati attribuiti a Lazzaro Tavarone da Mary Newcome, che li ha riconosciuti quali studi di dettaglio per gli affreschi realizzati dal pittore nel 1612 (Soprani, Ratti 1768, p. 148; Algeri 1975) sulla volta del presbiterio della chiesa di Santa Maria delle Vigne: il giovane assisocon cappello a larga falda, dovrebbe infatti riconoscersi nell’analogo personaggio sulla sinistra del riquadro con il Matrimonio della Vergine nella chiesa genovese, mentre la donna tratteggiata a mezzo busto e ricoperta da un ricco manto panneggiato (D 2933) è molto simile alla Sant’Anna del riquadro raffigurante la Circoncisione (Newcome 1981, pp. 45-46). Le figure dipinte dall’artista alle Vigne differiscono in parte, nella postura, dai relativi progetti grafici, ma ciò non è inconsueto nella prassi operativa del Tavarone, che realizza spesso studi, probabilmente dal vero, da utilizzare poi più volte, e con variazioni, sulle volte affrescate, quasi fossero un generico repertorio di modelli cui attingere nel tempo (cfr. Newcome 1982, p. 35): una figura simile nella postura al Giovane assiso di Palazzo Rosso, infatti, è dipinta ancora nel catino absidale raffigurante San Lorenzo indica i poveri al prefetto Valeriano della cattedrale di San Lorenzo (1622). Sul retro del foglio erano stati applicati - credibilmente all’epoca in cui il disegno era proprietà di Marcello Durazzo - altri due disegni, a formare una pagina d’album: uno di questi, il Progetto di vasca (D 2921 b), è ancora da riconoscersi al Tavarone, mentre un secondo foglio raffigurante una Testa femminile è di mano dello Strozzi, come indica pure la scritta “Capucino” rimasta sul retro del foglio (cfr. anche Mortari 1966, p. 222, che pubblica tuttavia come Strozzi anche i due fogli del Tavarone). (Priarone in Boccardo, Priarone 2009, pp. 18-20).

Disegni