Il foglio è stato registrato nell’Inventario corrente del Gabinetto Disegni e Stampe di Palazzo Rosso, risalente al 1940, come autografo di Sinibaldo Scorza e proveniente dall’acquisto, concluso nel 1888, di un centinaio di disegni dagli eredi dello scultore Santo Varni. Tuttavia per quanto l’anno precedente nel catalogo di vendita della collezione dell’artista siano sommariamente menzionati ben settantotto disegni di Scorza, tra cui per l’appunto quattro Paesaggi (cfr. Catalogo 1887, nn. 1042, 1046, 1047, 1107), nel precedente inventario delle civiche raccolte, compilato una decina di anni più tardi, risulta registrato un solo foglio con attribuzione a Scorza, ma raffigurante due animali e non un Paesaggio.
Chi scrive ha proposto che quello qui illustrato sia ispirato a Borgo Fornari, località situata lungo uno dei percorsi che da Genova porta a Voltaggio, paese natale di Scorza: c’è una vaga somiglianza in effetti tra l’aguzza collina alle spalle dei casolari raffigurati e lo sperone su cui restano le rovine del castello Spinola di Borgo Fornari se lo si guarda da nord. Tuttavia se già Mary Newcome definiva questo disegno molto rifinito, rimandando quale confronto alla grafica del toscano, di poco più anziano del voltaggino, Remigio Cantagallina (1582/3-1656), il paragone con le altre vedute di paesi dell’artista, per lo più conservate a Cracovia e in parte ancora da identificare (a riguardo cfr. Romanengo 2017, pp. 43-44, nota 28; e con l’occasione si segnala che quella che Anna Orlando 2017, p. 38 identifica come Veduta di Roma con il Tevere, è stata pubblicata nel 2012 come Veduta delle case di Gavi lungo il Lemme: cfr. M. Newcome in Chicago 2012, n. 79), permette di notare in quelle una ben maggiore e definita precisione topografica, e nel contempo un aspetto più da schizzo di sovente nemmeno portato a termine in tutti i dettagli ben diverso dalla compiutezza già osservata dalla Newcome.
Nonostante i giudizi unanimi finora espressi negli studi, quindi, allo stato attuale delle conoscenze questo è il disegno meno coerente rispetto a quelli di Sinibaldo Scorza presenti nelle collezioni del Gabinetto Disegni e Stampe di Palazzo Rosso. (Boccardo in Boccardo, Priarone 2017, pp. 116-117).
Il foglio è stato registrato nell’Inventario corrente del Gabinetto Disegni e Stampe di Palazzo Rosso, risalente al 1940, come autografo di Sinibaldo Scorza e proveniente dall’acquisto, concluso nel 1888, di un centinaio di disegni dagli eredi dello scultore Santo Varni. Tuttavia per quanto l’anno precedente nel catalogo di vendita della collezione dell’artista siano sommariamente menzionati ben settantotto disegni di Scorza, tra cui per l’appunto quattro Paesaggi (cfr. Catalogo 1887, nn. 1042, 1046, 1047, 1107), nel precedente inventario delle civiche raccolte, compilato una decina di anni più tardi, risulta registrato un solo foglio con attribuzione a Scorza, ma raffigurante due animali e non un Paesaggio.
Chi scrive ha proposto che quello qui illustrato sia ispirato a Borgo Fornari, località situata lungo uno dei percorsi che da Genova porta a Voltaggio, paese natale di Scorza: c’è una vaga somiglianza in effetti tra l’aguzza collina alle spalle dei casolari raffigurati e lo sperone su cui restano le rovine del castello Spinola di Borgo Fornari se lo si guarda da nord. Tuttavia se già Mary Newcome definiva questo disegno molto rifinito, rimandando quale confronto alla grafica del toscano, di poco più anziano del voltaggino, Remigio Cantagallina (1582/3-1656), il paragone con le altre vedute di paesi dell’artista, per lo più conservate a Cracovia e in parte ancora da identificare (a riguardo cfr. Romanengo 2017, pp. 43-44, nota 28; e con l’occasione si segnala che quella che Anna Orlando 2017, p. 38 identifica come Veduta di Roma con il Tevere, è stata pubblicata nel 2012 come Veduta delle case di Gavi lungo il Lemme: cfr. M. Newcome in Chicago 2012, n. 79), permette di notare in quelle una ben maggiore e definita precisione topografica, e nel contempo un aspetto più da schizzo di sovente nemmeno portato a termine in tutti i dettagli ben diverso dalla compiutezza già osservata dalla Newcome.
Nonostante i giudizi unanimi finora espressi negli studi, quindi, allo stato attuale delle conoscenze questo è il disegno meno coerente rispetto a quelli di Sinibaldo Scorza presenti nelle collezioni del Gabinetto Disegni e Stampe di Palazzo Rosso. (Boccardo in Boccardo, Priarone 2017, pp. 116-117).
Acquisizione (ACQ)
ACQT:
acquisto
Nome (ACQN):
Eredi di Santo Varni
Data acquisizione (ACQD):
1888
Luogo acquisizione (ACQL):
Genova
Condizione giuridica (CDG)
Indicazione generica (CDGG):
proprietà Ente pubblico territoriale
Indicazione specifica (CDGS):
Comune di Genova
Documentazione fotografica (FTA)
FTAX:
documentazione allegata
FTAP:
fotografia digitale
FTAN:
D2875
Citazione completa (BIL)
Grosso, Pettorelli 1910, n. 45; Delogu 1931, p. 40 e fig. 24; Newcome in Parigi 1985, p. 79; Boccardo in Genova 1990, p. 86; Old Master Drawings 1990; Boccardo 1999, n. 43; Boccardo in Genova 2006, pp. 132 e 137; Boccardo, Priarone 2017, scheda 42 p. 116