Per rappresentare questi Due struzzi che sono tra i pochi animali esotici che figurano nel fondo Scorza del Gabinetto Disegni e Stampe di Palazzo Rosso, l'artista ha scelto di usare la matita rossa e la matita nera, dove la prima serve a rendere l'epidermide nuda della testa, del collo e delle zampe dei due volatili e la seconda il loro scuro piumaggio.
Struzzi corrispondenti a quello disegnato perfettamente di profilo sulla destra del foglio si ritrovano in almeno due versioni del soggetto "Orfeo incanta gli animali" di Scorza, ma si tratta in entrambi i casi di un animale isolato, non di una coppia. Questo dettaglio induce a credere che i "Due struzzi" rappresentati sul foglio siano stati colti dal vero, cioè che l'artista abbia avuto occasione di osservare i due animali in quella precisa postura in qualche serraglio a Genova o più facilmente quando fu a Torino o a Roma.
Merita segnalare che uno struzzo di profilo, del tutto analogo a quello delineato da Scorza, compare anche nell'"Entrata degli animali nell'arca" di Giovanni Benedetto Castiglione che appartiene alla collezione Pallavicini a Roma; come pure nell'"Orfeo incanta gli animali" dello stesso artista, e conservato nella stessa raccolta: in quest'ultimo dipinto, per altro, si ritrovano altri animali raffigurati dallo scorza, sicché non si può escludere che il più giovane artista si sia potuto giovare della grafica del voltaggino. (Boccardo in Boccardo, Priarone 2017, p. 104)
Per rappresentare questi Due struzzi che sono tra i pochi animali esotici che figurano nel fondo Scorza del Gabinetto Disegni e Stampe di Palazzo Rosso, l'artista ha scelto di usare la matita rossa e la matita nera, dove la prima serve a rendere l'epidermide nuda della testa, del collo e delle zampe dei due volatili e la seconda il loro scuro piumaggio.
Struzzi corrispondenti a quello disegnato perfettamente di profilo sulla destra del foglio si ritrovano in almeno due versioni del soggetto "Orfeo incanta gli animali" di Scorza, ma si tratta in entrambi i casi di un animale isolato, non di una coppia. Questo dettaglio induce a credere che i "Due struzzi" rappresentati sul foglio siano stati colti dal vero, cioè che l'artista abbia avuto occasione di osservare i due animali in quella precisa postura in qualche serraglio a Genova o più facilmente quando fu a Torino o a Roma.
Merita segnalare che uno struzzo di profilo, del tutto analogo a quello delineato da Scorza, compare anche nell'"Entrata degli animali nell'arca" di Giovanni Benedetto Castiglione che appartiene alla collezione Pallavicini a Roma; come pure nell'"Orfeo incanta gli animali" dello stesso artista, e conservato nella stessa raccolta: in quest'ultimo dipinto, per altro, si ritrovano altri animali raffigurati dallo scorza, sicché non si può escludere che il più giovane artista si sia potuto giovare della grafica del voltaggino. (Boccardo in Boccardo, Priarone 2017, p. 104)
Acquisizione (ACQ)
ACQT:
legato
Nome (ACQN):
Marcello Durazzo
Data acquisizione (ACQD):
1848
Luogo acquisizione (ACQL):
Genova
Condizione giuridica (CDG)
Indicazione generica (CDGG):
proprietà Ente pubblico territoriale
Indicazione specifica (CDGS):
Comune di Genova
Documentazione fotografica (FTA)
FTAX:
documentazione allegata
FTAP:
fotografia digitale
FTAN:
D2861
Citazione completa (BIL)
Boccardo scheda in Genova 2006, pp. 134-135; Boccardo, Priarone 2017, scheda 36 p. 104