La scena raffigurata nel disegno è stata interpretata come il momento in cui alcune ninfe di Diana sorprendono Cupido addormentato e ne approfittano per bruciarne le frecce. Mentre l'attribuzione tradizionale dell'opera è a Francesco Salviati (Grosso, Petterelli, 1910) e per altri (Di Giampaolo) si tratterebbe invece di Taddeo Zuccaro, l'ascrizione al fratello di quest'ultimo, Federico Zuccaro, sembra supportata dalle analogie riscontrabili in un altro disegno a lui attribuito e conservato alla Biblioteca Reale di Torino, raffigurante l'Allegoria della Redenzione. (Boccardo, 1999)
La scena raffigurata nel disegno è stata interpretata come il momento in cui alcune ninfe di Diana sorprendono Cupido addormentato e ne approfittano per bruciarne le frecce. Mentre l'attribuzione tradizionale dell'opera è a Francesco Salviati (Grosso, Petterelli, 1910) e per altri (Di Giampaolo) si tratterebbe invece di Taddeo Zuccaro, l'ascrizione al fratello di quest'ultimo, Federico Zuccaro, sembra supportata dalle analogie riscontrabili in un altro disegno a lui attribuito e conservato alla Biblioteca Reale di Torino, raffigurante l'Allegoria della Redenzione. (Boccardo, 1999)
Acquisizione (ACQ)
ACQT:
legato
Nome (ACQN):
Marcello Durazzo
Data acquisizione (ACQD):
1848
Luogo acquisizione (ACQL):
Genova
Condizione giuridica (CDG)
Indicazione generica (CDGG):
proprietà Ente pubblico territoriale
Indicazione specifica (CDGS):
Comune di Genova
Documentazione fotografica (FTA)
FTAX:
documentazione esistente
FTAP:
fotografia digitale
FTAN:
D2845
Citazione completa (BIL)
Grosso, Pettorelli 1910, n.83; Boccardo in cat. mostra Genova 1990, p. 34; Boccardo 1999, scheda n. 17