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Satiro e cinque putti

Musei di Strada Nuova
OGT
OGTD:
disegno
Autore (AUT)
AUTR:
disegnatore
AUTN:
Piola, Domenico
AUTA:
1628-1703
Indicazioni sull'oggetto (DESO)
Satiro e cinque putti
Titolo (SGTT)
Satiro e cinque putti
Inventario di museo o soprintendenza (INV)
INVN:
D2724
INVC:
Gabinetto Disegni e Stampe di Palazzo Rosso
Cronologia (DT)
DTZG:
XVII
DTSI:
1628
DTSV:
post
DTSF:
1703
DTSL:
ante
MTC
MTC:
penna e inchiostro
MTC:
pennello e inchiostro acquarellato
MTC:
matita nera
Notizie storico-critiche (NSC)
Questo bel foglio, con figure delineate squisitamente ad inchiostro scuro e poi acquarellate, si inscrive nella produzione piolesca di piacevoli e giocosi dipinti da quadreria per la committenza privata, con putti e faunetti, la cui fortuna fu notevole a partire dagli anni settanta del Seicento. Proprio le modalità impiegate nel tracciare questi putti rivelano il tipico segno degli anni settanta, dato che le loro morfologie si ritrovano in molti dipinti di questi anni. L'intonazione boschereccia del disegno lo rende affine ai molti quadri e disegni con puttini e simboli allegorici, oltre a opere di simile iconografia come il Baccanale con putti e fauni del Museo dell'Accademia Ligustica e quello di egual soggetto della Galleria Nazionale di Palazzo Spinola. Già Ratti ricordava l'importanza, nella formazione di Piola, del modello fornito da Perin del Vaga a Palazzo del Principe e in particolare il "bel fregio di putti sotto il cornicione, nella facciata rivolta a mare" (Ratti 1769, p. 31). (Priarone 2017, p. 164)