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Bacco ebbro

Musei di Strada Nuova
OGT
OGTD:
disegno
Autore (AUT)
AUTR:
disegnatore
AUTN:
Piola, Domenico
AUTA:
1628-1703
Indicazioni sull'oggetto (DESO)
Bacco ebbro
Titolo (SGTT)
Bacco ebbro
Inventario di museo o soprintendenza (INV)
INVN:
D2656
INVC:
Gabinetto Disegni e Stampe di Palazzo Rosso
Cronologia (DT)
DTM:
documentazione,analisi stilistica
DTZG:
XVII
DTSI:
1670
DTSV:
ca
DTSF:
1670
DTSL:
ca
MTC
MTC:
penna e inchiostro
MTC:
pennello e inchiostro acquarellato
MTC:
Matita rossa
Notizie storico-critiche (NSC)
Il formato orizzontale fortemente allungato di questa composizione, concepita come fosse un fregio decorativo, è scelto da Piola per una tela di iconografia simile raffigurante Satiretti presso un'erma di Pan di collezione privata e proveniente dalle raccolte del castello Spinola di Lerma, che già P. Boccardo affiancava per somiglianza tipologica al disegno di Palazzo Rosso. La tela menzionata era difatti probabilmente parte di un fregio costituito di più dipinti di forma analoga, alti meno di un metro e piuttosto lunghi, concepiti per essere fissati uno dopo l'altro senza interruzione sotto la cornice d'imposta di una volta, sul modello del raro fregio primo seicentesco ancora visibile presso un salotto di Palazzo Balbi Senarega. Boccardo utilmente ricorda la menzione di "freggi" di pennello del Piola in inventari e carte d'archivio relative a quadrerie e palazzi genovesi, elemento che attesta la fortuna di questi elementi decorativi, cui si può ugualmente ricondurre un altro disegno di Palazzo Rosso (Inv. D 4475) raffigurante un Fregio con putti e finti quadri, e un molto vicino Fregio con putti e medaglioni di soggetto mitologico passato sul mercato antiquario. Il disegno in oggetto, datato per i raffronti con le citazioni archivistiche e per riscontri formali intorno al 1670, si qualifica per carattere fortemente pittorico conferito alle abbondanti acquarellature che "colorano" anche il tono di fondo della carta e dall'accento cromatico determinato dall'uso della matita rossa nel disegno preliminare, sfumata poi a pennello. (Priarone 2017, p. 165)