Nel 1671, in occasione del matrimonio tra Giovanni Andrea III Doria e Anna Pamphilj, Domenico Piola realizzò quattro festose tele di soggetto allegorico e celebrativo con putti e armi delle due casate: l'aquila dei Doria e la colomba Pamphilj. Del ciclo rimangono tre dipinti, uno dei quali, per la presenza, entro il contesto allegorico, di putti con strumenti musicali, ricorda il disegno in oggetto e costituisce senza dubbio l'esempio più celebre di questa invenzione, più volte replicata dall'artista. Una tela di soggetto analogo è passata sul mercato antiquario nel 2002, una si trova nelle collezioni di Palazzo Spinola di Pellicceria e altre tre variazioni sul tema, una delle quali molto simile al foglio in questione, sono segnalate dalla critica in collezione privata. E. Gavazza, che ha pubblicato il disegno, quadrettato con Putti Musicanti presso l'Ecole Nationale Supérieure des Beaux-Arts di Parigi (N. 2745), mette in rapporto la fortuna di tali iconografie con le stampe di Giovanni Andrea Podestà dai Baccanali con putti di Tiziano. (Priarone 2017, p. 164)
Nel 1671, in occasione del matrimonio tra Giovanni Andrea III Doria e Anna Pamphilj, Domenico Piola realizzò quattro festose tele di soggetto allegorico e celebrativo con putti e armi delle due casate: l'aquila dei Doria e la colomba Pamphilj. Del ciclo rimangono tre dipinti, uno dei quali, per la presenza, entro il contesto allegorico, di putti con strumenti musicali, ricorda il disegno in oggetto e costituisce senza dubbio l'esempio più celebre di questa invenzione, più volte replicata dall'artista. Una tela di soggetto analogo è passata sul mercato antiquario nel 2002, una si trova nelle collezioni di Palazzo Spinola di Pellicceria e altre tre variazioni sul tema, una delle quali molto simile al foglio in questione, sono segnalate dalla critica in collezione privata. E. Gavazza, che ha pubblicato il disegno, quadrettato con Putti Musicanti presso l'Ecole Nationale Supérieure des Beaux-Arts di Parigi (N. 2745), mette in rapporto la fortuna di tali iconografie con le stampe di Giovanni Andrea Podestà dai Baccanali con putti di Tiziano. (Priarone 2017, p. 164)