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Progetto per decorazione di una volta: Borea rapisce Orizia

Musei di Strada Nuova
Oggetto (OGT)
OGTD:
disegno
OGTT:
preparatorio
Identificazione (OGTV):
opera isolata
Autore (AUT)
AUTR:
disegnatore
AUTM:
analisi stilistica,bibliografia
AUTN:
Parodi Domenico
AUTA:
1672-1742
Indicazioni sull'oggetto (DESO)
Al centro della volta, in un riquadro mistilineo polilobato, Borea rapisce la giovane Orizia travolgendola con impeto. Attorno al riquadro centrale si organizzano telamoni angolari e cartelle laterali con diverse varianti ed opzioni
Codifica Iconclass (DESI)
41A44 soffitto (decorato) 92E5121 Borea rapisce Orizia
Titolo (SGTT)
Progetto per decorazione di una volta: Borea rapisce Orizia
Inventario di museo o soprintendenza (INV)
INVN:
D2547
INVC:
Musei di Starda Nuova- Gabinetto Disegni e Stampe
Cronologia (DT)
DTZG:
XVII-XVIII
DTSI:
1672
DTSF:
1742
MTC
MTC:
matita grafite
MTC:
Penna e inchiostro metallogallico
MTC:
pennello e inchiostro acquarellato
MTC:
rialzi a biacca
MTC:
carta azzurra
Notizie storico-critiche (NSC)
Nonostante il pessimo stato di conservazione della carta, il foglio qui analizzato è sicuramente tra i qualitativamente più riusciti di Domenico Parodi all’interno delle collezioni grafiche di Palazzo Rosso. Il disegno è progettuale per una volta ad affresco e presenta diverse alternative ed opzioni che il committente avrebbe potuto scegliere, a partire dalla decorazione angolare e liminare con una serie di varianti di pose, impostazioni di elementi, fregi e cornici. La decorazione, oltre ad essere estremamente complessa, è perfettamente rifinita e precisa con l’aggiunta di rialzi a biacca, non molto frequenti nella produzione grafica parodiana. Parodi progetta dall’affresco centrale con il soggetto principale, alla partitura più puramente decorativa assieme alla cornice in stucco a corredo della volta, andando a creare uno spazio totalizzante. La datazione è individuabile all’interno del secondo decennio del Settecento, in quanto l’impostazione decorativa è in molte parti identica ad opere realizzare proprio in quegli anni come Apollo che regge la corona di Arianna a Palazzo Nicolosio Lomellino, oppure Diana ed Endimione nel Palazzo Reale di Genova.