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Due ritratti virili

Musei di Strada Nuova
OGT
OGTD:
disegno
Autore (AUT)
AUTR:
disegnatore
AUTN:
Leoni, Ottavio
AUTA:
1578-1630
Indicazioni sull'oggetto (DESO)
Due ritratti virili
Titolo (SGTT)
Due ritratti virili: inv. 2409a Giovane gentiluomo con largo collare bordato di trine (di Casa Pinelli?); inv. 2409b Signore con cappello che si volta indietro (Paul Bril ?)
SGT
SGTI:
ritratto
Inventario di museo o soprintendenza (INV)
INVN:
D 2409
INVC:
Gabinetto Disegni e Stampe di Palazzo Rosso
Cronologia (DT)
DTZS:
primo quarto
DTM:
bibliografia
DTZG:
XVII
DTSI:
1601
DTSV:
post
DTSF:
1615
DTSL:
ante
MTC
MTC:
gesso bianco
MTC:
carta cerulea
MTC:
pietra nera
Notizie storico-critiche (NSC)
Il fondo di ritratti su carta cerulea di Ottavio Leoni (Roma 1578-1630) conservato nelle collezioni civiche genovesi conta ben 50 fogli ed è certamente di grande rilievo per qualità e per varietà cronologica: si tratta, infatti, di disegni di alto livello esecutivo, la cui realizzazione si può scalare nell’arco di tutta la carriera di ritrattista del maestro. Assai vario è anche il ventaglio di personaggi che i ritratti documentano: un vivissimo spaccato della società romana di inizio Seicento. La ricerca storico-artistica e le scritte sui fogli (alcune autografe, altre collezionistiche, talora sbiadite e tagliate) hanno permesso in alcuni casi di dare un nome alle figure "fotografate" da Leoni: nel caso dei due ritratti in esame, incollati sullo stesso montaggio in fase collezionistica e appartenenti a due momenti diversi della carriera del Leoni, si sono ipotizzati i nomi di un membro di Casa Pinelli (inv. 2409a, a motivo della scritta "pineli" autografa sul foglio) e del pittore Paul Bril (inv. 2409b, ossia la figura parzialmente di spalle che si volta indietro). Un elegante passepartout di carta azzurra con profilo dorato caratterizza tutto il fondo, che ha un’interessante storia collezionistica: alcuni dei fogli infatti - come quello in esame con "Signore con cappello che si volta indietro (Paul Bril ?)" (inv. 2409 b) - legati alla città nel 1848 dal nobile Marcello Durazzo, recano la scritta “Ulisse Aldrovandi 1799”, indicazione di una precedente provenienza dalle raccolte del conte Ulisse (1769-1826) della famiglia Aldrovandi Marescotti di Bologna, mecenate, accademico, dilettante di pittura, collezionista di grafica e libri d’arte (Priarone 2021). La provenienza Aldrovandi-Durazzo si ritiene caratterizzi tutto il fondo genovesi di disegni di Ottavio Leoni. Per quel che riguarda la cronologia, per il primo foglio è stata proposta una datazione ca. 1605-1608; per il secondo foglio, il gennaio 1618, così interpretando l'iscrizione autografa con data sul recto - pur se non più perfettamente leggibile nella sua completezza (Primarosa 2017, cat. 377). Questo secondo foglio, più tardo, appartiene dunque ormai alla serie dei disegni datati dall'artista.

Persona