Attribuito nel catalogo del Legato Durazzo a Valerio Castello, il foglio venne in seguito riferito al padre di questi da M. Bonzi. I disegni di Bernardo Castello preparatori per affreschi, sono generalmente piuttosto rifiniti rispetto a questo, che mostra al contrario un ductus icastico e sciolto, senza perdere tuttavia alcuni dei tratti stilistici tipici di Castello quali i polpacci affusolati, i colli lunghi, i visetti tondi e i "profili perduti" delle figure femminili. Caratteristici sono pure i manierati panneggi svolazzanti degli abiti, qui delineati con un segno particolarmente arioso. Analogie si possono riscontrare con il disegno Apollo e il serpente Pitone conservato a Parigi (Inv. RF 38436), oltre che per gli elementi già evidenziati in precedenza, per il modo di disegnare gli alberi ed evocare il paesaggio grazie all'accostamento di brevi tratti virgolettati. Il taglio allungato del foglio porta a ipotizzare si tratti di un progetto per una qualche decorazione ad affresco non ancora identificata o forse mai realizzata, tale composizione dovette comunque ottenere notevole successo, come dimostra il fatto che fu ripetuta, in controparte, in uno dei saloni del piano terreno del Palazzo di Giulio Spinola di Strada Nuova, da un artista non ancora identificato. (Boccardo 1999, p. 266)
Attribuito nel catalogo del Legato Durazzo a Valerio Castello, il foglio venne in seguito riferito al padre di questi da M. Bonzi. I disegni di Bernardo Castello preparatori per affreschi, sono generalmente piuttosto rifiniti rispetto a questo, che mostra al contrario un ductus icastico e sciolto, senza perdere tuttavia alcuni dei tratti stilistici tipici di Castello quali i polpacci affusolati, i colli lunghi, i visetti tondi e i "profili perduti" delle figure femminili. Caratteristici sono pure i manierati panneggi svolazzanti degli abiti, qui delineati con un segno particolarmente arioso. Analogie si possono riscontrare con il disegno Apollo e il serpente Pitone conservato a Parigi (Inv. RF 38436), oltre che per gli elementi già evidenziati in precedenza, per il modo di disegnare gli alberi ed evocare il paesaggio grazie all'accostamento di brevi tratti virgolettati. Il taglio allungato del foglio porta a ipotizzare si tratti di un progetto per una qualche decorazione ad affresco non ancora identificata o forse mai realizzata, tale composizione dovette comunque ottenere notevole successo, come dimostra il fatto che fu ripetuta, in controparte, in uno dei saloni del piano terreno del Palazzo di Giulio Spinola di Strada Nuova, da un artista non ancora identificato. (Boccardo 1999, p. 266)