Nell’inventario della collezione civica figura come anonimo genovese del XVII secolo e in quella stessa sede Mario Bonzi ha indicato il riferimento attributivo a Bernardo Castello; è stata poi Mary Newcome in due successivi interventi a riconoscere giustamente la mano di Lazzaro Tavarone, ancorché dapprima con un generico rimando alla decorazione dell’oratorio dei Santi Nazario e Celso di Genova Pegli, e poi, senza citare il suo precedente contributo, riconoscendo con precisione la scena in un piccolo affresco della volta della cappella a sinistra dell’altar maggiore della distrutta chiesa di Santa Maria in Passione a Genova. Come attesta una fotografia del 1943, lo spazio era scompartito da stucchi che delimitano in un più grande ottagono centrale, la scena dell’Assunzione, e nei pennacchi quattro Storie della Vergine: la Nascita, la Presentazione al Tempio appunto, l’Annunciazione e la Visitazione.
Tavarone intervenne nell’ambito del complesso di Santa Maria in Passione a più riprese, ed è quindi su basi prettamente stilistiche, ma convincenti, che la stessa studiosa ha riferito la datazione di quell’intervento di Lazzaro Tavarone agli anni trenta del Seicento
Sempre la fotografia citata consente infine di mettere in relazione alla stessa volta anche un altro disegno dello stesso artista, passato in vendita a Londra (Sotheby’s, 22 novembre 1973, lotto 175), preparatorio questo per l’ultima scena delle quattro storie mariane che circondano l’ottagono centrale, la Visitazione. Per inciso, merita notare che sul margine inferiore di quest’ultimo foglio è vergata la scritta cancellata “Soldij f.” analoga a quelle che ricorrono su cinque dei disegni del Tavarone oggi allo Statens Museum for Kunst di Copenhagen (cfr. Newcome 2004, pp. 11 e 60-65 nn.27-31)
La Presentazione al Tempio e la Visitazione hanno inevitabilmente caratteri assai simili, ma il primo pare un poco più rifinito, ancorché la sagomatura trapezoidale pare non tener nel dovuto conto il fatto che sulla volta lo spazio disponibile è semmai di un trapezio col lato maggiore in alto. (Boccardo in Boccardo, Priarone 2009, p. 46)
Nell’inventario della collezione civica figura come anonimo genovese del XVII secolo e in quella stessa sede Mario Bonzi ha indicato il riferimento attributivo a Bernardo Castello; è stata poi Mary Newcome in due successivi interventi a riconoscere giustamente la mano di Lazzaro Tavarone, ancorché dapprima con un generico rimando alla decorazione dell’oratorio dei Santi Nazario e Celso di Genova Pegli, e poi, senza citare il suo precedente contributo, riconoscendo con precisione la scena in un piccolo affresco della volta della cappella a sinistra dell’altar maggiore della distrutta chiesa di Santa Maria in Passione a Genova. Come attesta una fotografia del 1943, lo spazio era scompartito da stucchi che delimitano in un più grande ottagono centrale, la scena dell’Assunzione, e nei pennacchi quattro Storie della Vergine: la Nascita, la Presentazione al Tempio appunto, l’Annunciazione e la Visitazione.
Tavarone intervenne nell’ambito del complesso di Santa Maria in Passione a più riprese, ed è quindi su basi prettamente stilistiche, ma convincenti, che la stessa studiosa ha riferito la datazione di quell’intervento di Lazzaro Tavarone agli anni trenta del Seicento
Sempre la fotografia citata consente infine di mettere in relazione alla stessa volta anche un altro disegno dello stesso artista, passato in vendita a Londra (Sotheby’s, 22 novembre 1973, lotto 175), preparatorio questo per l’ultima scena delle quattro storie mariane che circondano l’ottagono centrale, la Visitazione. Per inciso, merita notare che sul margine inferiore di quest’ultimo foglio è vergata la scritta cancellata “Soldij f.” analoga a quelle che ricorrono su cinque dei disegni del Tavarone oggi allo Statens Museum for Kunst di Copenhagen (cfr. Newcome 2004, pp. 11 e 60-65 nn.27-31)
La Presentazione al Tempio e la Visitazione hanno inevitabilmente caratteri assai simili, ma il primo pare un poco più rifinito, ancorché la sagomatura trapezoidale pare non tener nel dovuto conto il fatto che sulla volta lo spazio disponibile è semmai di un trapezio col lato maggiore in alto. (Boccardo in Boccardo, Priarone 2009, p. 46)
Acquisizione (ACQ)
ACQT:
legato
Nome (ACQN):
Marcello Durazzo
Data acquisizione (ACQD):
1848
Condizione giuridica (CDG)
Indicazione generica (CDGG):
proprietà Ente pubblico territoriale
Indicazione specifica (CDGS):
Comune di Genova
Documentazione fotografica (FTA)
FTAX:
documentazione allegata
FTAP:
fotografia digitale
FTAN:
D2008
Citazione completa (BIL)
Newcome 1981, p. 51 nota 29; Newcome 1982, p. 37 nota 12; Boccardo, Priarone 2009, scheda 18 p. 46