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Minerva

Musei di Strada Nuova
OGT
OGTD:
disegno
Autore (AUT)
AUTR:
disegnatore
AUTN:
Cambiaso, Luca
AUTA:
1527-1585
Indicazioni sull'oggetto (DESO)
Minerva
Inventario di museo o soprintendenza (INV)
INVN:
D 1873
INVC:
Gabinetto Disegni e Stampe di Palazzo Rosso
Cronologia (DT)
DTZG:
XVI
DTSI:
1527
DTSV:
ca
DTSF:
1585
DTSL:
ca
MTC
MTC:
pennello e inchiostro acquarellato
MTC:
carta bianca
MTC:
penna-inchiostro
Notizie storico-critiche (NSC)
Questo bellissimo foglio di Cambiaso - “magnifico” lo definì Bertina Suida Manning nella monografia sul pittore del 1958 (Suida Manning, Suida 1958, p. 58) - appartiene alla maturità dell’artista: il segno sciolto con cui è disegnata Minerva, senza traccia di abbozzo preparatorio a matita, direttamente con la penna e l’inchiostro, delinea senza incertezze le forme, poi ombreggiate a pennello con l’inchiostro acquarellato, con una sicurezza che non si preoccupa di rispettare i contorni e segna il trascorrere della luce sulla figura, rendendone a un tempo con immediatezza il movimento. Come evidenziato da Boccardo (in Luca Cambiaso 2007, cat. 39), infatti, la figura della dea dell’antichità è solo apparentemente stante, dato il movimento che conferiscono alla sua postura le gambe che paiono scendere gradini e la tunica che sventola verso sinistra. Efficacissimo nel movimento impresso alla parte inferiore del corpo di Minerva, l’artista è consapevole che la rapidità della sua mano sulla carta è capace di tradurre perfettamente l’idea della figura, senza bisogno di tornare su una definizione puntuale dei particolari, dei piedi ad esempio, che si confondono con l’orlo dello scudo posato a terra. Il lieve contrapposto e la torsione verso destra della dea danno grande profondità all’immagine, che si colloca nello spazio senza che null’altro ne definisca la profondità. Dea della guerra, Minerva - Pallade Atena la chiamavano i Greci - è anche la protettrice delle arti e delle scienze e, tra Seicento e Settecento a Genova, ricorrerà anche in questa accezione nelle iconografie di celebrazione: si pensi all’antiporta del volume Istoria della Famiglia Spinola di Massimiliano Deza, incisa da Martial Desbois nel 1694 su disegno di Domenico Piola (fig. 5a) (da ultimo Sanguineti 2004, pp.493-497; Priarone in Domenico Piola 2006, catt.7-8), nella quale Minerva è ugualmente raffigurata in armi con elmo, lancia e scudo, ma sotto un albero cui sono appese insegne del potere e attributi delle arti; o si veda ancora l’Allegoria della Repubblica di Genova disegnata da Lorenzo de Ferrari (GDSPR, inv. D2161, fig. 7a) in cui su una grande arma araldica della città proprio Minerva è intenta a scolpire, istruita dal dio Giano, la parola LIBERTAS. Non si conosce la destinazione precisa di questo foglio di Cambiaso, che più di una volta nei palazzi dell’aristocrazia immagini della dea: si pensi alla Minerva che compare nella scena con Psiche condotta da Mercurio dinnanzi al Concilio degli dei in Palazzo Grillo, prova ancora giovanile, o a quella che occupa il centro della scena Ulisse saetta in Proci, accanto all’eroe omerico, sulla volta del salone di Palazzo della Meridiana, affrescato in anni prossimi a quelli in può collocarsi l’esecuzione di questo foglio (ca. 1560; Boccardo in Luca Cambiaso 2007, cat. 39). (PRIARONE, in IL RE DENARO, 2021)

Persona