Il disegno rappresentano due soldati seduti mentre contano i denari.
Codifica Iconclass (DESI)
45B
DES
DESS:
figure: soldati
SGT
SGTI:
soldati
Inventario di museo o soprintendenza (INV)
INVN:
D1716
INVC:
Gabinetto disegni e stampe di Palazzo Rosso
Cronologia (DT)
DTZS:
primo quarto
DTM:
analisi stilistica
DTZG:
XVII
DTSI:
1620
DTSV:
ca
DTSF:
1629
DTSL:
ca
MTC
MTC:
carta bianca con filigrana
MTC:
penna e inchiostro
Notizie storico-critiche (NSC)
Anonimo nell'inventario Durazzo, il disegno viene oggi ascritto a Guercino, a partire dall'attribuzione, allora ancora dubitativa, di Mario Bonzi. Il soggetto di genere, "Soldati che contano denari", non trova al momento corrispondenze all'interno della produzione pittorica dell'artista, mentre se ne conoscono due diverse copie sempre a disegno, conservate all'Albertina di Vienna (inv. 2370) e alla Pinacoteca di Brera (inv. 340/ID), entrambe attribuite al cosiddetto "Falsario del Guercino", un imitatore settecentesco del maestro. (BOCCARDO, 1992)
Altre localizzazioni geografico-amministrative (LA)
PRCD:
Legato Marcello Durazzo 1848
TCL:
luogo di provenienza
Cronologia (DT)
DTZS:
primo quarto
DTM:
analisi stilistica
DTZG:
XVII
DTSI:
1620
DTSV:
ca
DTSF:
1629
DTSL:
ca
Autore (AUT)
AUTR:
disegnatore
AUTM:
analisi stilistica
AUTN:
Guercino, Barbieri Giovanni Francesco
AUTA:
1591-1666
MTC
MTC:
carta bianca con filigrana
MTC:
penna e inchiostro
Misure (MIS)
MISU:
mm
MISA:
210
MISL:
275
Stato di conservazione (STC)
Stato di conservazione (STCC):
buono
Indicazioni sull'oggetto (DESO)
Il disegno rappresentano due soldati seduti mentre contano i denari.
Codifica Iconclass (DESI)
45B
DES
DESS:
figure: soldati
Iscrizioni (ISR)
ISRP:
Sul recto
ISRI:
Lungo il margine inferiore, a sinistra: "Rac.ta Durazzo", al centro: "N. 80"
Notizie storico-critiche (NSC)
Anonimo nell'inventario Durazzo, il disegno viene oggi ascritto a Guercino, a partire dall'attribuzione, allora ancora dubitativa, di Mario Bonzi. Il soggetto di genere, "Soldati che contano denari", non trova al momento corrispondenze all'interno della produzione pittorica dell'artista, mentre se ne conoscono due diverse copie sempre a disegno, conservate all'Albertina di Vienna (inv. 2370) e alla Pinacoteca di Brera (inv. 340/ID), entrambe attribuite al cosiddetto "Falsario del Guercino", un imitatore settecentesco del maestro. (BOCCARDO, 1992)