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San Gerolamo genuflesso

Musei di Strada Nuova
OGT
OGTD:
disegno
Autore (AUT)
AUTR:
disegnatore
AUTN:
Guercino, Barbieri Giovanni Francesco
AUTA:
1591-1666
Inventario di museo o soprintendenza (INV)
INVN:
D 1683
INVC:
Gabinetto disegni e stampe di Palazzo Rosso
Cronologia (DT)
DTZS:
primo quarto
DTZG:
XVII
DTSI:
1625
DTSV:
ca
DTSF:
1625
DTSL:
ca
MTC
MTC:
pennello e inchiostro acquarellato
MTC:
penna e inchiostro
Notizie storico-critiche (NSC)
Nell'Inventario civico M. Bonzi con- fermò l'attribuzione tradizionale del foglio a Guercino già espressa nel Catalogo Durazzo, notandone nel contempo le mediocri condizioni conservative. L'anno scorso è stato riprodotto da N. Turner e C. Plazzotta che lo ha messo in relazione con la figura di san Gerolamo della pala dell'Assunzione della Vergine con san Pietro in cattedra e san Ge- rolamo in contemplazione della Cattedrale di Reggio Emilia, analogamente a quanto era stato già fatto per un identico disegno pervenuto con la collezione Morelli alle Civiche Raccolte d'Arte di Milano (inv. n. B 105 (225). Quando quest'ultimo foglio venne pubblicato da G. Bora (1988, pp. 166-167, n. 55) venne infatti segnalato che D. Mahon lo poneva ipoteticamente in rapporto con la tela citata per la quale Guercino firmò il contratto il 9 maggio 1625 e che venne collocata nel duomo reggiano nel maggio 1626 (cfr. Artioli-Monducci 1982 pp. 97-98) - dove però il santo eremita e padre della Chiesa non è di spalle, genuflesso in adora- zione come nel disegno, ma frontale, in atto di scrivere appoggiandosi ad un plinto e con lo sguardo rivolto al cielo. Sempre Bora, però, ricordava ancora un altro foglio venduto l'anno precedente a Londra (Christie's, 1 aprile 1987, lotto 64), e pubblicato poi da D. Stone (1991, pp. 37-39, n. 16) che risulta risolutivo per ricostruire l'evoluzione delle idee di Guercino relativamente a questa figura: il disegno sul recto presenta infatti San Pietro in cattedra e san Gerolamo in contemplazione, con quest'ultimo semi inginocchiato, cioè in una posizione assai vicina a quella del foglio di Genova e di un altro, di collezione privata milanese, che è stato esposto a Bologna nel 1991 (catalogo n. 46); sul verso in- vece è uno studio per il solo San Gerolamo ormai in una positura del tutto analoga a quella del dipinto. Da ultimo N. Turner nel ripresenta- re l'intera questione in relazione ad un disegno della Witt Collection nelle Courtauld Institute Galleries di Londra (inv. n. 1365, cfr. Turner- Plazzotta 1991, p. 83, n. 56), ha concluso che il disegno di Milano si deve considerare una buona copia di quello genovese. Quest'ultimo è quindi uno dei primi studi, se non proprio il primo, per la figura di san Gerolamo, e non si può escludere che in questa fase Guercino abbia ripreso delle idee già sperimentate per il san Pietro della Con- segna delle chiavi già nella chiesa di San Biagio di Cento, ed ora alla Pinacoteca Civica di quella città, risalente al 1618. Per quest'ultimo dipinto è ben noto infatti un disegno preparatorio della Royal Library di Windsor (inv. n. 2727, cfr. Turner- Plazzotta 1991, pp. 40-41, n.8 Turner, 1991, pp. 28-29, n.5), in cui la figura di Pietro è speculare rispetto alla realizzazione pittorica, ovvero in una positura assai analoga a quella del San Gerolamo di Palazzo Rosso. (Boccardo 1992, p. 44)

Persona