Link alla homepage logo musei di genova header

Figura panneggiata semisdraiata

Musei di Strada Nuova
OGT
OGTD:
disegno
Autore (AUT)
AUTR:
disegnatore
AUTN:
Tavarone, Lazzaro
AUTA:
1556-1641
Inventario di museo o soprintendenza (INV)
INVN:
D 1364
INVC:
Gabinetto disegni e stampe di Palazzo Rosso
Cronologia (DT)
DTZG:
XVI-XVII
DTSI:
1556
DTSV:
ca
DTSF:
1641
DTSL:
ca
MTC
MTC:
matita nera
MTC:
gessetto bianco
MTC:
carta preparata rossa
Notizie storico-critiche (NSC)
Il disegno, realizzato con la consueta tecnica scelta dal Tavarone per gli studi di singole figure - a matita nera e gessetto bianco su carta tinta in rosso - è utilizzato dal pittore come modello in occasione dei lavori di decorazione dell’oratorio dei SS. Nazario e Celso a Pegli-Multedo. La costruzione dell’oratorio venne conclusa nel 1613 per volontà della Confraternita omonima, sul luogo dell’antica parrocchiale con la stessa intitolazione; stando agli studi su questa fondazione, l’edificio sarebbe stato quindi decorato dal Tavarone tra il 1627 e il 1634, pur essendosi l’artista impegnato per questa impresa con accordo scritto già nel 1604, prima dunque che la fabbrica fosse ultimata (Montaldo 1960; Cevini 1976; Caraceni Poleggi 1987, p. 301). Le pareti interne dell’oratorio illustrano, in riquadri, la storia della missione evangelizzatrice dei santi titolari; la volta è decorata da un ovale con la glorificazione dei due martiri; mentre sul versante opposto all’area presbiteriale, la controfacciata e due riquadri laterali sono consacrati a scene della vita di Cristo: al centro l’Ultima Cena (praticamente identica a quella dipinta nel 1626 a Pammattone e oggi in cattedrale), ai lati l’Orazione nell’Orto e la Lavanda dei piedi. La Figura panneggiata semisdraiata è avvicinabile ad uno degli apostoli addormentati della menzionata Orazione nell’Orto. Sul retro del foglio erano stati applicati in antico dal collezionista altri due disegni, non assegnabili al Tavarone e rappresentanti un Gruppo di figure e una Testa di cammello: questi due fogli sono stati rimossi nel corso del recente intervento conservativo. (Priarone in Boccardo, Priarone 2009, p. 50)