Il foglio è lo studio di composizione di un’Annunciazione che il Franceschini realizza intorno al 1695 per la cappella della Santissima Annunziata nel Portico di San Luca a Bologna, su commissione del sarto Carlo Moretti. Le corrispondenze con l’affresco sono molteplici, salvo il fatto che il disegno è in controparte, motivo per cui non può considerarsi uno studio preparatorio, bensì un disegno d’après, probabilmente destinato alla realizzazione di una stampa. Sebbene Franceschini realizzasse spesso disegni delle proprie opere per l’allievo e incisore Francesco Antonio Meloni (Bologna, 1676- 1713), non risultano esempi già ribaltati per il trasferimento su matrice, né si conoscono stampe d’epoca relative a questa Annunciazione, a differenza di molte altre derivate da opere del maestro. Se non pensato per una stampa resta insolita, specie per un pittore rigoroso come Franceschini, l’adozione di un’iconografia volutamente speculare. Il disegno, a penna e inchiostro bruno con acquerellature, colpisce per freschezza e qualità, tanto da rendere difficile escluderne l’autografia, supportata anche da lievi variazioni rispetto all’affresco, come l’orientamento delle teste di alcuni putti e una diversa distribuzione dei gruppi di nuvole. Pur essendo certo il legame con l’affresco bolognese, la paternità e la funzione del foglio rimangono tuttora difficili da definire con certezza.
Il foglio è lo studio di composizione di un’Annunciazione che il Franceschini realizza intorno al 1695 per la cappella della Santissima Annunziata nel Portico di San Luca a Bologna, su commissione del sarto Carlo Moretti. Le corrispondenze con l’affresco sono molteplici, salvo il fatto che il disegno è in controparte, motivo per cui non può considerarsi uno studio preparatorio, bensì un disegno d’après, probabilmente destinato alla realizzazione di una stampa. Sebbene Franceschini realizzasse spesso disegni delle proprie opere per l’allievo e incisore Francesco Antonio Meloni (Bologna, 1676- 1713), non risultano esempi già ribaltati per il trasferimento su matrice, né si conoscono stampe d’epoca relative a questa Annunciazione, a differenza di molte altre derivate da opere del maestro. Se non pensato per una stampa resta insolita, specie per un pittore rigoroso come Franceschini, l’adozione di un’iconografia volutamente speculare. Il disegno, a penna e inchiostro bruno con acquerellature, colpisce per freschezza e qualità, tanto da rendere difficile escluderne l’autografia, supportata anche da lievi variazioni rispetto all’affresco, come l’orientamento delle teste di alcuni putti e una diversa distribuzione dei gruppi di nuvole. Pur essendo certo il legame con l’affresco bolognese, la paternità e la funzione del foglio rimangono tuttora difficili da definire con certezza.