Netsuke raffigurante un uomo stante, leggermente piegato in avanti con una folta capigliatura riccioluta, un lungo abito stretto ai fianchi da una cintura, un collare e degli stivali alti. Con il braccio sinistro sorregge un bambino cinese (karako 唐子) che si sta arrampicando sulle sue spalle, mentre nelle mano destra regge una piccola tromba, forse ad indicare la sua attività di artista. I fori dell'himōtoshi sono ricavati nella parte posteriore: il primo all'altezza del bacino, il secondo più in basso. Per le sue connotazioni, l'uomo può essere identificato come un olandese che, insieme ai cinesi, erano gli unici stranieri che potevano essere presenti in suolo giapponese durante il sakoku (鎖国).
Codifica Iconclass (DESI)
soggetto non rilevato
DES
DESS:
Personaggi: bambino; uomo.
Titolo (SGTT)
Olandese con karako
SGT
SGTI:
artisti ambulanti
Inventario di museo o soprintendenza
INVN:
N-118
INVD:
1898
DTZ
DTZG:
XIX
Cronologia (DT)
DTZS:
metà
DTM:
bibliografia
ADT:
fine periodo Edo
DTSI:
1841
DTSF:
1860
MTC
MTC:
legno- intaglio, patinatura, pittura
Notizie storico-critiche (NSC)
Gli stranieri, durante il periodo Edo (1603-1868), erano conosciuti come "ijin (異人 persone diverse)" a sottolineare il loro non essere giapponesi. In questo periodo, infatti, si era instaurato il governo militare dei Tokugawa che aveva attuato la politica del sakoku, chiudendo il Paese in se stesso. Gli unici contatti furono mantenuti con Olanda e Cina, due importanti partner commerciali, i cui cittadini potevano stare in suolo nipponico. Le rappresentazione degli stranieri nell'arte erano caratterizzate da un velo di esotismo, reso dall'estremizzazione delle caratteristiche fisiche (come naso, bocca o capelli).
Altre localizzazioni geografico-amministrative (LA)
PRVE:
Giappone
TCL:
luogo di esecuzione/fabbricazione
Inventario di museo o soprintendenza
INVN:
N-118
INVD:
1898
DTZ
DTZG:
XIX
Cronologia (DT)
DTZS:
metà
DTM:
bibliografia
ADT:
fine periodo Edo
DTSI:
1841
DTSF:
1860
Ambito culturale (ATB)
ATBD:
ambito giapponese
ATBR:
realizzazione
ATBM:
bibliografia,contesto
MTC
MTC:
legno- intaglio, patinatura, pittura
Misure (MIS)
MISU:
cm
MISA:
7.2
MISL:
3
Stato di conservazione (STC)
Stato di conservazione (STCC):
buono
Indicazioni sull'oggetto (DESO)
Netsuke raffigurante un uomo stante, leggermente piegato in avanti con una folta capigliatura riccioluta, un lungo abito stretto ai fianchi da una cintura, un collare e degli stivali alti. Con il braccio sinistro sorregge un bambino cinese (karako 唐子) che si sta arrampicando sulle sue spalle, mentre nelle mano destra regge una piccola tromba, forse ad indicare la sua attività di artista. I fori dell'himōtoshi sono ricavati nella parte posteriore: il primo all'altezza del bacino, il secondo più in basso. Per le sue connotazioni, l'uomo può essere identificato come un olandese che, insieme ai cinesi, erano gli unici stranieri che potevano essere presenti in suolo giapponese durante il sakoku (鎖国).
Codifica Iconclass (DESI)
soggetto non rilevato
DES
DESS:
Personaggi: bambino; uomo.
Notizie storico-critiche (NSC)
Gli stranieri, durante il periodo Edo (1603-1868), erano conosciuti come "ijin (異人 persone diverse)" a sottolineare il loro non essere giapponesi. In questo periodo, infatti, si era instaurato il governo militare dei Tokugawa che aveva attuato la politica del sakoku, chiudendo il Paese in se stesso. Gli unici contatti furono mantenuti con Olanda e Cina, due importanti partner commerciali, i cui cittadini potevano stare in suolo nipponico. Le rappresentazione degli stranieri nell'arte erano caratterizzate da un velo di esotismo, reso dall'estremizzazione delle caratteristiche fisiche (come naso, bocca o capelli).
Condizione giuridica (CDG)
Indicazione generica (CDGG):
proprietà Ente pubblico territoriale
Indicazione specifica (CDGS):
Comune di Genova
Documentazione fotografica (FTA)
FTAX:
documentazione allegata
FTAP:
fotografia digitale
FTAN:
N-118
FTAF:
tif
Bibliografia (BIB)
BIBX:
bibliografia specifica
BIBA:
Zoccheddu Miryam
BIBD:
2021
BIBN:
p. 50, n. 20
Citazione completa (BIL)
Zoccheddu Miryam, La radice che unisce. Un progetto di mostra: i netsuke del Museo d'Arte Orientale E. Chiossone di Genova e della Collezione Lanfranchi del Museo Poldi Pezzoli di Milano, tesi di laurea, 2020/2021.