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Coppia di vasi

Definizione bene (OGT)
OGTD:
vaso
Identificazione (OGTV):
coppia
Indicazioni sull'oggetto (DESO)
Coppia di vasi gemelli in argento decorato; in entrambi, in alto, è presente in lamina d’oro il crisantemo, simbolo imperiale mentre sulle superficie panciute spiccano alberi di pino dai tronchi nodosi e dai rami verdi che si dipartono in molte diramazioni; il primo vaso ha un’ambientazione diurna in cui i pini si affacciano sul litorale sabbioso mentre il secondo predilige una luce lunare e l’alta marea; verosimilmente si tratta della veduta del litorale di Maiko no Haha tra Akashi e Suma, località presente nella poesia classica di Corte.
Codifica Iconclass (DESI)
25H23
DES
DESS:
Paesaggio: paesaggio marino .
Titolo (SGTT)
Coppia di vasi
SGT
SGTI:
alberi
Inventario di museo o soprintendenza
INVN:
B-1569A / B-1569B
INVD:
1898
DTZ
DTZG:
XIX
Cronologia (DT)
DTZS:
fine
DTM:
bibliografia
ADT:
periodo Meiji
DTSI:
1891
DTSV:
ca
DTSF:
1891
DTSL:
ca
MTC
MTC:
argento- martellatura, lucidatura, incisione, intarsio
Notizie storico-critiche (NSC)
Edoardo Chiossone era stimato e ben inserito nel contesto sociale giapponese; poteva contare su amicizie illustri dell’élite governativa, che ben lo agevolarono nel reperimento di opere d’arte da collezionare, nonché sui colleghi del Poligrafico, in modo particolare il direttore Generale Ryosuke Tokuno, ed era tenuto in gran considerazione anche dalla Casa Imperiale, oltre ad avere rapporti con altri stranieri e italiani, taluni occasionalmente in visita nel Paese del Sol Levante. Per questo fu autore anche di ritratti tra cui, il più celebre, è senz’altro quello dell’Imperatore Meiji in alta uniforme, poi fotografato e stampato in centinaia di esemplari che divennero immagini ufficiali di rappresentanza e di comunicazione nazionale e diplomatica. Testimonianza dell’apprezzamento della Casa Imperiale nei suoi confronti sono anche le numerose onorificenze che gli verranno conferite e alcuni doni, tra cui la coppia di vasi d’argento, regalo dell’Imperatrice Madre.
È probabile che questi vasi siano stati donati a Edoardo Chiossone nel 1891, anno del suo pensionamento, proprio in virtù del soggetto ritratto, ossia l’albero di pino, emblema, secondo la tradizione iconografia, di longevità, disciplina e dedizione, in un chiaro rimando ai gentiluomini in pensione.

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