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Statuetta di volpe

Museo d’Arte Orientale Edoardo Chiossone
OGT
OGTD:
statua
Indicazioni sull'oggetto (DESO)
Statuetta raffigurante una tipologia di kitsune, le myōbu (命婦), volpi sacre legate al culto di Inari (稲荷), una divinità dello Shintoismo. Le myōbu sono volpi bianche, colore considerato di buon auspicio, alle quali nei secoli è stato attribuito il titolo nobiliare di myōbu, differenziandole così dalle maliziose kitsune dal pelo fulvo dette nogitsune (野狐). L'animale è seduto sulle zampe posteriori con la coda ritta. Le fauci sono leggermente spalancate mostrando la dentatura.
Codifica Iconclass (DESI)
25F23(FOX)
DES
DESS:
Animali: volpe.
Titolo (SGTT)
Statuetta di volpe
SGT
SGTI:
volpe
Inventario di museo o soprintendenza
INVN:
B-1164
DTZ
DTZG:
XIX
Cronologia (DT)
DTZS:
prima metà
DTM:
bibliografia
ADT:
fine periodo Edo
DTSI:
1801
DTSF:
1850
MTC
MTC:
bronzo- fusione, patinatura, doratura
Notizie storico-critiche (NSC)
Sin dall'antichità, in Giappone le volpi sono venerate come guardiane delle risaie, in quanto predatrici dei roditori che devastano i campi e si addentrano nei granai. Per tale ragione e poiché la forma e il colore della loro coda ricordano proprio una spiga di riso, sono di conseguenza associate al dio Inari, kami dell’agricoltura, della fertilità e della prosperità. Lo stesso Inari veniva perciò inizialmente raffigurato accompagnato da una coppia di volpi, per poi nel tempo scomparire ed essere sostituito dalla sola rappresentazione delle sue messaggere. Le statue di kitsune sono molto diffuse nei santuari dedicati a Inari, contraddistinti proprio da coppie di volpi in pietra grigia poste ai lati delle entrate, spesso adornate da bavagli votivi rossi (涎掛け, yodarekake).

Opere e Oggetti d'Arte