Link alla homepage logo musei di genova header

Rotolo con scimmie vestite da samurai a caccia di cinghiali

Museo d’Arte Orientale Edoardo Chiossone
Denominazione/dedicazione (OGTN)
Emakimono
OGT
OGTD:
dipinto
Autore (AUT)
AUTS:
scuola
AUTB:
Scuola Kyō-Kanō 京狩野派 (Kyō-Kanō-ha)
AUTA:
tardo secolo XVII - inizio del XVIII
Indicazioni sull'oggetto (DESO)
Rotolo con montatura nuova in seta: hyōshi in kinran a fondo blu scuro con disegni di girali con fiori hōsōge e fenici in volo; mikaeshi in carta ganpi decorata con kingin-sunago, polvere d'argento e d'oro; jikushu originari in avorio tornito. Futomaki e yarōbako in legno di paulonia. Il rotolo raffigura macachi vestiti da samurai a caccia; molti sono montati a cavallo e armati d'archi, frecce, spade, lance e picche, altri sono appiedati e muniti di giavellotti, altri ancora sono disarmati e fungono da battitori, famuli, portatori e stallieri. Il piano di calpestio delle figure è dato da semplici pennellate color ocra chiaro, mentre lo spazio della narrazione pittorica, privo d'ogni connotazione d'ambiente, è delimitato lungo il margine superiore e inferiore del rotolo con oro in fiocchi e polvere asperso in maniera irregolare. La narrazione è suddivisa in otto episodi: parte dalla zona più marginale del terreno di caccia per procedere verso zone ad azione sempre più cruenta, illustrando le varie fasi della tecnica makigari. Tra gli animali cacciati troviamo cinghiali, cerbiatti, daini, lepri, conigli, orsi, volpi, aironi e fagiani.
Codifica Iconclass (DESI)
43C1142
DES
DESS:
Animali: airone; coniglio; cinghiale; fagiano; lepre; orso; scimmia; volpe.
Titolo (SGTT)
Makigari mitate saru zukan 巻狩見立猿図巻
Inventario di museo o soprintendenza
INVN:
P-0369
DTZ
DTZG:
XVII-XVIII
Cronologia (DT)
DTM:
bibliografia
ADT:
medio periodo Edo
DTSI:
1685
DTSF:
1720
MTC
MTC:
pittura su carta
Notizie storico-critiche (NSC)
Il dipinto appartiene alla tradizione dei saru no sōshi, rotoli che narrano storie interpretate da macachi. Il cartiglio del titolo informa che l'emaki era il quarto di una serie, probabilmente dedicata ad analoghi temi parodistici, forse interpretati da scimmie o altri animali impegnati in ruoli e azioni tipicamente umani. Quanto alla data "anno della scimmia, settimo periodo Tenpō" (1836), scritta su un cartiglio trovato avvolto sul jikuji durante il restauro, si rifersice probabilmente a un intervento di riparazione o rimontaggio nell'anno indicato. Si ritiene che l'emaki del Chiossone sia stato dipinto da un'artista della scuola Kyō-Kanō probabilmente legato agli ambienti monastici della capitale imperiale al preciso scopo di manifestare la condanna morale delle attività di caccia praticate dalla casta militare. Il contesto storico post quem può essere individuato negli anni 1685-1693, quando lo shōgun Tokugawa Tsunayoshi promulgò una serie di "Editti sulla compassione per gli esseri viventi" (Shōrui awaremi no rei), che bandivano le attività venatorie, mentre il termine cronologico ante quem potrebbe essere compreso tra il breve governo di Tokugawa Ienobu (1662-1712, gov. 1709-1712), che ebrogò gli editti, e i primi anni dell'avvento di Tokugawa Yoshimune (1684-1751, gov. 1716-1745), che riportò in auge le tradizioni venatorie.