Oiran con un cagnolino in braccio
- Denominazione/dedicazione (OGTN)
- Kakemono
- OGT
- Autore (AUT)
-
AUTR:
- pittore
-
AUTM:
- firma
-
AUTN:
- Gessai, Utamasa
-
AUTA:
- 1787-1864
- Indicazioni sull'oggetto (DESO)
- Dipinto con montatura originale Yamato hyōgu in seta: ichimonji e fūtai in kinran a fondo blu scuro con girali di peonie e fiori di susino; chūberi in donsu bicromo a fondo verde-acqua con disegni in avorio di rondelle con coppie di fenici e oggetti preziosi sparsi; jōge in hiraori color tortora; jikushu in legno e lacca nera semilucida. L'opera raffigura una cortigiana d'alto rango (oiran, 花魁) stante, che tiene tra le braccia un cagnolino di razza Chin. L'animale, dal pelo folto morbido e fioccoso pettinato di fresco, porta un collarino ondulato rosa e oro ornato da un fiocco di forma ondata e punta il muso verso l'osservatore, guardando dritto verso di esso. La donna indossa un raffinato uchikake grigio decorato con un drago fluttuante tra le nubi, al quale la lunga campitura nera dell'obi conferisce una nota formale. L’opera racchiude il sentimento di amore che lega la padrona al proprio cucciolo.
- Codifica Iconclass (DESI)
- 33C521
- DES
-
DESS:
- Animale: cane chin. Personaggi: cortigiana.
- Titolo (SGTT)
- Chin wo idaku oiran zu 狆を抱く花魁図
- SGT
-
SGTI:
- cortigiana con cagnolino
- Inventario di museo o soprintendenza
- DTZ
- Cronologia (DT)
-
DTZS:
- primo quarto
-
DTM:
- bibliografia
-
ADT:
- fine periodo Edo
-
DTSI:
- 1813
-
DTSF:
- 1820
- MTC
-
MTC:
- inchiostro e colori su seta
- Notizie storico-critiche (NSC)
- Non è chiaro come la razza Chin sia arrivata in Giappone, ma è certo che sia originaria della Cina. Molti ritengono che sia stata introdotta da un emissario del regno coreano di Silla (신라) nel VIII secolo, come regalo per i reali giapponesi, mentre altri sostengono che furono regalati all’imperatore già nel VI secolo, ottenendo enorme successo durante lo shogunato Tokugawa, durante il quale divenne un animale da compagnia nelle case dei samurai di alto rango e dei borghesi di città. Il cane Chin si poteva trovare anche nelle case da tè e nei quartieri di piacere, come animale domestico di oiran (花魁) e geisha (芸者). Le piccole dimensioni e il carattere affettuoso e vispo lo rendevano un cane perfetto per ogni contesto. Si presume che i primi esemplari furono portati in Europa dai commercianti portoghesi a partire dal XVII secolo, dove si diffusero come cani da compagnia per le signore dell’aristocrazia del tempo.
- Tipo scheda (TSK)
- OA
- Livello catalogazione (LIR)
- P
- Identificativo di origine
- xls_CH01P-326
- Codice univoco (NCT)
-
Codice Regione (NCTR):
- 07
- Ente schedatore (ESC)
- C010025
- Ente competente (ECP)
- S236
- Denominazione/dedicazione (OGTN)
- Kakemono
- OGT
- Titolo (SGTT)
- Chin wo idaku oiran zu 狆を抱く花魁図
- SGT
-
SGTI:
- cortigiana con cagnolino
- Localizzazione geografico-amministrativa attuale (PVC)
-
Stato (PVCS):
- Italia
-
Regione (PVCR):
- Liguria
-
Provincia (PVCP):
- GE
-
Comune (PVCC):
- Genova
- Collocazione specifica (LDC)
-
LDCT:
- museo
-
LDCQ:
- civico
-
Denominazione (LDCN):
- Museo d'Arte Orientale Edoardo Chiossone
-
Denominazione spazio viabilistico (LDCU):
- Piazzale Giuseppe Mazzini, 4
-
Denominazione raccolta (LDCM):
- Museo d'Arte Orientale Edoardo Chiossone
- Inventario di museo o soprintendenza
- DTZ
- Cronologia (DT)
-
DTZS:
- primo quarto
-
DTM:
- bibliografia
-
ADT:
- fine periodo Edo
-
DTSI:
- 1813
-
DTSF:
- 1820
- Autore (AUT)
-
AUTR:
- pittore
-
AUTM:
- firma
-
AUTN:
- Gessai, Utamasa
-
AUTA:
- 1787-1864
- MTC
-
MTC:
- inchiostro e colori su seta
- Misure (MIS)
-
MISU:
- cm
-
MISA:
- 77,6
-
MISL:
- 32,8
-
MISV:
- altezza montatura: 158,5 cm
larghezza montatura: 43,9 cm
- Stato di conservazione (STC)
-
Stato di conservazione (STCC):
- buono
- Restauri (RST)
-
RSTD:
- 1990
-
RSTS:
- manutenzione conservativa
-
RSTE:
- relazione di restauro non pervenuta
-
RSTN:
- relazione di restauro non pervenuta
-
RSTR:
- Mainichi Shinbun
- Indicazioni sull'oggetto (DESO)
- Dipinto con montatura originale Yamato hyōgu in seta: ichimonji e fūtai in kinran a fondo blu scuro con girali di peonie e fiori di susino; chūberi in donsu bicromo a fondo verde-acqua con disegni in avorio di rondelle con coppie di fenici e oggetti preziosi sparsi; jōge in hiraori color tortora; jikushu in legno e lacca nera semilucida. L'opera raffigura una cortigiana d'alto rango (oiran, 花魁) stante, che tiene tra le braccia un cagnolino di razza Chin. L'animale, dal pelo folto morbido e fioccoso pettinato di fresco, porta un collarino ondulato rosa e oro ornato da un fiocco di forma ondata e punta il muso verso l'osservatore, guardando dritto verso di esso. La donna indossa un raffinato uchikake grigio decorato con un drago fluttuante tra le nubi, al quale la lunga campitura nera dell'obi conferisce una nota formale. L’opera racchiude il sentimento di amore che lega la padrona al proprio cucciolo.
- Codifica Iconclass (DESI)
- 33C521
- DES
-
DESS:
- Animale: cane chin. Personaggi: cortigiana.
- Iscrizioni (ISR)
-
ISRC:
- firma
-
ISRL:
- giapponese
-
ISRS:
- a pennello
-
ISRT:
- ideogrammi
-
ISRP:
- nel dipinto, lungo il bordo destro, appena sotto la metà
-
ISRI:
- Utamasa sha 哥政寫
- Stemmi, emblemi, marchi (STM)
-
STMC:
- sigillo
-
STMQ:
- dell'autore
-
STMU:
- 1
-
STMP:
- nel dipinto a destra sotto la firma
-
STMD:
- sigillo con caratteri: Gessai 月齋
-
STMC:
- sigillo
-
STMQ:
- dell'autore
-
STMU:
- 1
-
STMP:
- nel dipinto, a destra sotto la firma
-
STMD:
- sigillo con caratteri: Utamasa 哥政
- Notizie storico-critiche (NSC)
- Non è chiaro come la razza Chin sia arrivata in Giappone, ma è certo che sia originaria della Cina. Molti ritengono che sia stata introdotta da un emissario del regno coreano di Silla (신라) nel VIII secolo, come regalo per i reali giapponesi, mentre altri sostengono che furono regalati all’imperatore già nel VI secolo, ottenendo enorme successo durante lo shogunato Tokugawa, durante il quale divenne un animale da compagnia nelle case dei samurai di alto rango e dei borghesi di città. Il cane Chin si poteva trovare anche nelle case da tè e nei quartieri di piacere, come animale domestico di oiran (花魁) e geisha (芸者). Le piccole dimensioni e il carattere affettuoso e vispo lo rendevano un cane perfetto per ogni contesto. Si presume che i primi esemplari furono portati in Europa dai commercianti portoghesi a partire dal XVII secolo, dove si diffusero come cani da compagnia per le signore dell’aristocrazia del tempo.
- Condizione giuridica (CDG)
-
Indicazione generica (CDGG):
- proprietà Ente pubblico territoriale
-
Indicazione specifica (CDGS):
- Comune di Genova
- Documentazione fotografica (FTA)
-
FTAX:
- documentazione allegata
-
FTAP:
- fotografia digitale
-
FTAN:
- CH01P-326
-
FTAF:
- jpg
- Bibliografia (BIB)
-
BIBX:
- bibliografia specifica
-
BIBA:
- Failla Donatella
-
BIBD:
- 2014
-
BIBN:
- pp. 132-133, 234, n. 60
-
BIBI:
- fig. 60
- Citazione completa (BIL)
- Donatella Failla (a cura di), La Rinascita della Pittura Giapponese. Vent'anni di restauri al Museo Chiossone di Genova, Catalogo della mostra, Cinisello Balsamo, Silvana Editoriale, 2014.
- Mostre (MST)
-
MSTT:
- La Rinascita della Pittura Giapponese. Vent'anni di restauri al Museo Chiossone di Genova
-
MSTL:
- Genova, Museo d'Arte Orientale Edoardo Chiossone
-
MSTD:
- 28/02 - 29/06 2014
- Specifiche di accesso ai dati (ADS)
-
Profilo di accesso (ADSP):
- 1
-
Motivazione (ADSM):
- scheda contenente dati liberamente accessibili
- Compilazione (CMP)
-
Data (CMPD):
- 2022
-
Nome (CMPN):
- Capurro, Matteo
- Funzionario responsabile (FUR)
- Canepari, Aurora