Link alla homepage logo musei di genova header

Parodia al femminile dei Sette Filosofi della Foresta di Bambù

Museo d’Arte Orientale Edoardo Chiossone
Denominazione/dedicazione (OGTN)
Kakemono
OGT
OGTD:
dipinto
Autore (AUT)
AUTR:
pittore
AUTM:
firma
AUTN:
Teisai, Hokuba
AUTA:
1771-1844
Indicazioni sull'oggetto (DESO)
Dipinto con montatura originale Tamato rinbo in seta: ichimonji in atsuita policromo con motivo geometrico Bishamon-kikkō; chūberi in tessuto operato a fondo blu con girali e peonie; jōge in raso color avorio; jikushu in legno e lacca bruna urumi urushi intarsiata in madreperla iridescente sottile con fiori hōsōge. L'opera raffigura sette donne in un'ampia stanza chiusa ad angolo sul lato sinistro da un grande paravento a due ante, dipinto a inchiostro con alcune piante di bambù presso un torrente. Quattro figure sono sedute mentre le restanti sono stanti. Si tratta di una raffigurazione in chiave parodistica dei Sette Filosofi della Foresta di Bambù. Il soggetto è preso a pretesto per rappresentare tipi femminili di diversa estrazione sociale: una oiran, una ragazza di città che si accinge a scrivere una poesia su un cartiglio tanzaku, una geisha con lo shimasen, le probe e benestanti mogli di un mercante e di un artigiano, due cameriere.
Codifica Iconclass (DESI)
soggetto non rilevato
DES
DESS:
Personaggi: sette donne.
Titolo (SGTT)
Mitate chikurin no shichi kenjin zu 見立竹林七賢人図
SGT
SGTI:
sette donne rappresentanti i Sette Filosofi della Foresta di Bambù
Inventario di museo o soprintendenza
INVN:
P-0316
DTZ
DTZG:
XIX
Cronologia (DT)
DTZS:
secondo quarto
DTM:
bibliografia
ADT:
fine periodo Edo
DTSI:
1830
DTSF:
1844
MTC
MTC:
inchiostro e colori su seta
Notizie storico-critiche (NSC)
I sette saggi sono sette letterati taoisti cinesi del III secolo che, rifiutando il pensiero confuciano e le pratiche sciamaniche wu, si ritirarono in un eremo per essere indipendenti e perpetuare la filosofia wuwei. A partire dal XVIII secolo, in Giappone, cominciano a comparire delle raffigurazioni parodistiche di questo tema, dove ai sette saggi sono sostituite sette belle donne o cortigiane, come in questo caso. Queste donne, di diversa estrazione sociale, sono raffigurate ognuna in una posa che fa risaltare al meglio i punti di forza di ogni abito (dalla sontuosa veste della cortigiana decorata con una tigre, attraverso eleganti kimono fino a semplici vesti da bagno, yukata) ciò fa supporre che il dipinto sia stato commissionato da una sartoria come stratagemma pubblicitario, per mostrare la qualità e l’ampia gamma di prodotti in vendita, accessibili a tutte le classi. La donna al centro, che tiene in mano una tazza da tè, indossa distrattamente una veste yukata a fondo azzurro su cui spiccano dei pipistrelli blu, stilizzati e in volo. Il fatto che artista e committente abbiano deciso di pubblicizzare proprio questo motivo, testimonia quanto fosse richiesto e popolare.