Dipinto con montatura originale sandan hyōgu in seta: ichimonji e fūtai in kinran a fondo marrone con disegni di grandi rondelle decorate; chūberi in donsu bicromo a fondo rosso con disegni di crisantemi color avorio; jōge in hiraori grigio; jikushu in legno e lacca nera semilucida. Con pochi tratti d'inchiostro diluito, in quest'opera l'artista ha delineato l'immagine di un gallo e di una gallina appollaiati su un tamburo da guerra, simbolo di pace e buon governo d'origine cinese.
Codifica Iconclass (DESI)
soggetto non rilevato
DES
DESS:
Animali: gallina; gallo. Oggetti: tamburo da guerra.
Titolo (SGTT)
Kankodori zu 諌鼓鶏図
SGT
SGTI:
animali: gallo e gallina
Inventario di museo o soprintendenza
INVN:
P-0299
DTZ
DTZG:
XIX
Cronologia (DT)
DTZS:
primo quarto
DTM:
bibliografia
ADT:
fine periodo Edo
DTSI:
1820
DTSV:
ca
DTSF:
1820
DTSL:
ca
MTC
MTC:
inchiostro e colori su seta
Notizie storico-critiche (NSC)
Anticamente in Cina un grande tamburo sistemato accanto al portale del palazzo imperiale serviva a radunare le truppe, ma durante il regno del leggendario Yao (2356-2255 a.C.) la pace determinò il disuso dello strumento, che si trasformò in un posatoio per galli. Questa usanza fu adottata in Giappone nel 645 e fu mantenuta anche nel periodo Kamakura (1185-1333).
Decimo animale dello zodiaco, nella tradizione giapponese il gallo è simbolo di coraggio, forza virile e combattività. Nel santuario di Ise è associato al culto della dea del sole Amaterasu fin dai tempi antichi, poiché si rifà a un aneddoto mitologico raccontato nel Kojiki: secondo la mitologia, la dea, offesa dal comportamento dispettoso e turbolento del fratello Susanoo, si nascose in una grotta, causando oscurità su tutto il mondo; tuttavia, il canto del gallo l'attrasse fuori e il cosmo fu nuovamente illuminato e liberato dall'oscurità.
Probabilmente il dipinto, invenduto a causa dell'originaria falla di tessitura visibile al centro della tela, sia rimasto a giacere, piegato in quattro, nella bottega del pittore per alcune decine d'anni ed è probabile che sia stato sigillato, montato e messo sul mercato in un momento successivo alla morte di Hokusai.
altezza montatura: 126 cm
larghezza montatura: 60,9 cm
Stato di conservazione (STC)
Stato di conservazione (STCC):
discreto
Indicazioni specifiche (STCS):
1998: originaria falla longitudinale al centro del supporto in seta e segni ortogonali di piegatura
Restauri (RST)
RSTD:
1990
RSTS:
manutenzione conservativa
RSTE:
relazione di restauro non pervenuta
RSTN:
relazione di restauro non pervenuta
RSTR:
Mainichi Shinbun
Indicazioni sull'oggetto (DESO)
Dipinto con montatura originale sandan hyōgu in seta: ichimonji e fūtai in kinran a fondo marrone con disegni di grandi rondelle decorate; chūberi in donsu bicromo a fondo rosso con disegni di crisantemi color avorio; jōge in hiraori grigio; jikushu in legno e lacca nera semilucida. Con pochi tratti d'inchiostro diluito, in quest'opera l'artista ha delineato l'immagine di un gallo e di una gallina appollaiati su un tamburo da guerra, simbolo di pace e buon governo d'origine cinese.
Codifica Iconclass (DESI)
soggetto non rilevato
DES
DESS:
Animali: gallina; gallo. Oggetti: tamburo da guerra.
Iscrizioni (ISR)
ISRC:
firma
ISRL:
giapponese
ISRS:
a pennello
ISRT:
ideogrammi
ISRP:
nel dipinto, inbasso a sinistra
ISRI:
Hokusai aratame Iitsu hitsu 北齋改為一筆, "Pennello di Iitsu in precedenza [chiamato] Hokusai"
Stemmi, emblemi, marchi (STM)
STMC:
sigillo
STMQ:
dell'autore
STMU:
1
STMP:
sul lato sinistro del dipinto, in basso, sotto la firma
STMD:
sigillo quadrato con caratteri: Fumoto no sato ふもとのさと
Notizie storico-critiche (NSC)
Anticamente in Cina un grande tamburo sistemato accanto al portale del palazzo imperiale serviva a radunare le truppe, ma durante il regno del leggendario Yao (2356-2255 a.C.) la pace determinò il disuso dello strumento, che si trasformò in un posatoio per galli. Questa usanza fu adottata in Giappone nel 645 e fu mantenuta anche nel periodo Kamakura (1185-1333).
Decimo animale dello zodiaco, nella tradizione giapponese il gallo è simbolo di coraggio, forza virile e combattività. Nel santuario di Ise è associato al culto della dea del sole Amaterasu fin dai tempi antichi, poiché si rifà a un aneddoto mitologico raccontato nel Kojiki: secondo la mitologia, la dea, offesa dal comportamento dispettoso e turbolento del fratello Susanoo, si nascose in una grotta, causando oscurità su tutto il mondo; tuttavia, il canto del gallo l'attrasse fuori e il cosmo fu nuovamente illuminato e liberato dall'oscurità.
Probabilmente il dipinto, invenduto a causa dell'originaria falla di tessitura visibile al centro della tela, sia rimasto a giacere, piegato in quattro, nella bottega del pittore per alcune decine d'anni ed è probabile che sia stato sigillato, montato e messo sul mercato in un momento successivo alla morte di Hokusai.
Condizione giuridica (CDG)
Indicazione generica (CDGG):
proprietà Ente pubblico territoriale
Indicazione specifica (CDGS):
Comune di Genova
Documentazione fotografica (FTA)
FTAX:
documentazione allegata
FTAP:
fotografia digitale
FTAN:
CH01P-299
FTAF:
jpg
Bibliografia (BIB)
BIBX:
bibliografia specifica
BIBA:
Failla Donatella
BIBD:
2014
BIBN:
pp. 138, 236, n. 63
BIBI:
fig. 63
Citazione completa (BIL)
Donatella Failla (a cura di), La Rinascita della Pittura Giapponese. Vent'anni di restauri al Museo Chiossone di Genova, Catalogo della mostra, Cinisello Balsamo, Silvana Editoriale, 2014.
Mostre (MST)
MSTT:
La Rinascita della Pittura Giapponese. Vent'anni di restauri al Museo Chiossone di Genova