Dipinto con montatura originale Yamato hyōgu in seta: ichimonji e fūtai in ginran a fondo avorio con minuti disegni; chūberi in donsu nero con fiori; jōge in taffetà grigio; jikushu in avorio tornito. L'opera effigia il poeta di corte al tempo dell'imperatrice Jitō e dell'imperatore Monmu, Kakimoto Hitomaro. Il letterato è seduto in riva al mare, abbigliato in tenuta di corte, con copricapo eboshi floscio, un'ampia veste nōshi e calzoni a sbuffo sashinuki adorni di rondelle fusenryō sparse. Colto nel momento culminante dell'ispirazione, ha gli occhi socchiusi, assorti e concentrati nella visione poetica; porta dei leggeri occhiali e regge nella mano destra un pennello intinto nell'inchiostro, già preparato nella suzuri poggiante su una base di lacca rossa e deposta a terra. Dalla densa foschia che nasconde la baia di Akashi sullo sfondo, due minuscole vele emergono a mezz'aria, tra i versi aleggianti che proprio in quell'istante Hitomaro sta mentalmente componendo.
Codifica Iconclass (DESI)
48C911
DES
DESS:
Personaggi: Kakinomoto Hitomaro.
Titolo (SGTT)
Kakinomoto Hitomaro zu 柿本人麻呂図
SGT
SGTI:
poeta Kakinomoto no Hitomaro
Inventario di museo o soprintendenza
INVN:
P-0297
DTZ
DTZG:
XIX
Cronologia (DT)
DTM:
bibliografia
ADT:
fine periodo Edo
DTSI:
1802
DTSV:
ca
DTSF:
1802
DTSL:
ca
MTC
MTC:
inchiostro e colori su seta
Notizie storico-critiche (NSC)
Kakinomoto Hitomaro fu poeta di corte al tempo dell'imperatrice Jitō (r. 686-697) e dell'imperatore Monmu (r. 697-707) e fu riconosciuto da Ki no Tsurayuki (868-945 ca.) come il maggiore autore del Man'yoshū ("Raccolta di diecimila foglie"); in seguito fu inerito con Sagyō (1118-1190) e Matsuo Bashō (1644-1694) nella triade dei padri della poesia giapponese. L'autore della calligrafia, Benbenkan Koryū (1756-1816), fu un influente kyōkashi (poeta comico) e calligrafo. Inizialmente membro della cerchia di Akera Kankō (1738-1798), Koryū divenne in seguito il capo del circolo della poesia umoristica Yamanotegawa, che collaborò spesso con Hokusai durante i primi anni del XIX secolo e gli commissionò varie serie di surimono a illustrazione delle composizioni dei propri iscritti. In questo caso, tuttavia, al dipinto non si accompagnano versi kyōka, ma il più famoso waka di Hitomaro, il che ha indotto Kubota Kazuhiro a ipotizzare che il dipinto sia stato commissionato a Hokusai dal circolo Yamanotegawa, con lo scopo di esporlo durante le riunioni mensili dei soci e celebrare davanti al dipinto un antico rito rivolto al divino spirito del poeta.
Stando alle fonti, il primo ritratto di Hitomaro eisale all'XI secolo, dopo il quale ve ne furono diversi altri nel corso dei secoli, che rappresentano il poeta in svariati modi: alle volte barbato e in abiti di corte seduto su un tatami, altre volte mostrato di tre quarti, assiso e appoggiato a un bracciolo. Da quest'ultima, derivano due diverse varianti di nisee (rappresentazioni di stampo realistico) del poeta: in una Hitomaro si appoggia al bracciolo e si volge all'indietro per ammirare il panorama della baia di Akashi; nell'altra, tipica delle Scuola Tosa e Sumiyoshi dei secoli XVII e XVIII, il poeta viene raffigurato in atteggiamento contemplativo e talvolta ha l'aspetto di un canuto, venerabile anziano. In questo nisee Hokusai si riferisce all'iconografia Tosa, introducendo però innovazioni espressive tipiche dell'ukiyoe. Per quanto riguarda la testa di Hitomaro, sebbene reminescente di quella disegnata dal maestro Katsukawa Shunshō, la fisionomia temperamentale che Hokusai dà al personaggio fanno pensare all'effige di un personaggio vivente, probabilmente lo stesso Benbenkan Koryū, committente dell'opera.
Altezza montatura: 125 cm
Larghezza montatura: 57.2 cm
Stato di conservazione (STC)
Stato di conservazione (STCC):
buono
Restauri (RST)
RSTD:
1990
RSTS:
manutenzione conservativa
RSTE:
relazione di restauro non pervenuta
RSTN:
relazione di restauro non pervenuta
RSTR:
Mainichi Shinbun
Indicazioni sull'oggetto (DESO)
Dipinto con montatura originale Yamato hyōgu in seta: ichimonji e fūtai in ginran a fondo avorio con minuti disegni; chūberi in donsu nero con fiori; jōge in taffetà grigio; jikushu in avorio tornito. L'opera effigia il poeta di corte al tempo dell'imperatrice Jitō e dell'imperatore Monmu, Kakimoto Hitomaro. Il letterato è seduto in riva al mare, abbigliato in tenuta di corte, con copricapo eboshi floscio, un'ampia veste nōshi e calzoni a sbuffo sashinuki adorni di rondelle fusenryō sparse. Colto nel momento culminante dell'ispirazione, ha gli occhi socchiusi, assorti e concentrati nella visione poetica; porta dei leggeri occhiali e regge nella mano destra un pennello intinto nell'inchiostro, già preparato nella suzuri poggiante su una base di lacca rossa e deposta a terra. Dalla densa foschia che nasconde la baia di Akashi sullo sfondo, due minuscole vele emergono a mezz'aria, tra i versi aleggianti che proprio in quell'istante Hitomaro sta mentalmente componendo.
Codifica Iconclass (DESI)
48C911
DES
DESS:
Personaggi: Kakinomoto Hitomaro.
Iscrizioni (ISR)
ISRC:
firma
ISRL:
giapponese
ISRS:
a pennello
ISRT:
ideogrammi
ISRP:
nel dipinto, in basso a destra dietro la figura
ISRI:
Gakyōjin Hokusai ga 画狂人北齋画, "Dipinto da Hokusai, pazzo per la pittura"
ISRC:
poetica
ISRL:
giapponese
ISRP:
nel dipinto, in alto a sinistra
ISRA:
poesia di: Kakinomoto no Hitomaro; calligrafata da: Benbenkan Koryū
ISRI:
Honobono to / Akashi no ura no / asagiri ni / shimagakure yuku / fune o shi zo omou //
ほのぼのと あかしの うらの 朝きりに しまがくれ行 船をしぞ思ふ
ISRC:
firma
ISRL:
giapponese
ISRP:
in basso, sul lato sinistro del dipinto, sotto la poesia
ISRI:
Benbenkan Koryū sho 便々館湖鯉鮒書
Stemmi, emblemi, marchi (STM)
STMC:
sigillo
STMU:
1
STMP:
nel dipinto, in basso a destra sotto la firma
STMD:
sigillo con caratteri: Toki 辰
STMU:
1
STMP:
nel dipinto, in basso a destra sotto la firma
STMD:
sigillo con caratteri: Masa 政
Notizie storico-critiche (NSC)
Kakinomoto Hitomaro fu poeta di corte al tempo dell'imperatrice Jitō (r. 686-697) e dell'imperatore Monmu (r. 697-707) e fu riconosciuto da Ki no Tsurayuki (868-945 ca.) come il maggiore autore del Man'yoshū ("Raccolta di diecimila foglie"); in seguito fu inerito con Sagyō (1118-1190) e Matsuo Bashō (1644-1694) nella triade dei padri della poesia giapponese. L'autore della calligrafia, Benbenkan Koryū (1756-1816), fu un influente kyōkashi (poeta comico) e calligrafo. Inizialmente membro della cerchia di Akera Kankō (1738-1798), Koryū divenne in seguito il capo del circolo della poesia umoristica Yamanotegawa, che collaborò spesso con Hokusai durante i primi anni del XIX secolo e gli commissionò varie serie di surimono a illustrazione delle composizioni dei propri iscritti. In questo caso, tuttavia, al dipinto non si accompagnano versi kyōka, ma il più famoso waka di Hitomaro, il che ha indotto Kubota Kazuhiro a ipotizzare che il dipinto sia stato commissionato a Hokusai dal circolo Yamanotegawa, con lo scopo di esporlo durante le riunioni mensili dei soci e celebrare davanti al dipinto un antico rito rivolto al divino spirito del poeta.
Stando alle fonti, il primo ritratto di Hitomaro eisale all'XI secolo, dopo il quale ve ne furono diversi altri nel corso dei secoli, che rappresentano il poeta in svariati modi: alle volte barbato e in abiti di corte seduto su un tatami, altre volte mostrato di tre quarti, assiso e appoggiato a un bracciolo. Da quest'ultima, derivano due diverse varianti di nisee (rappresentazioni di stampo realistico) del poeta: in una Hitomaro si appoggia al bracciolo e si volge all'indietro per ammirare il panorama della baia di Akashi; nell'altra, tipica delle Scuola Tosa e Sumiyoshi dei secoli XVII e XVIII, il poeta viene raffigurato in atteggiamento contemplativo e talvolta ha l'aspetto di un canuto, venerabile anziano. In questo nisee Hokusai si riferisce all'iconografia Tosa, introducendo però innovazioni espressive tipiche dell'ukiyoe. Per quanto riguarda la testa di Hitomaro, sebbene reminescente di quella disegnata dal maestro Katsukawa Shunshō, la fisionomia temperamentale che Hokusai dà al personaggio fanno pensare all'effige di un personaggio vivente, probabilmente lo stesso Benbenkan Koryū, committente dell'opera.
Condizione giuridica (CDG)
Indicazione generica (CDGG):
proprietà Ente pubblico territoriale
Indicazione specifica (CDGS):
Comune di Genova
Documentazione fotografica (FTA)
FTAX:
documentazione allegata
FTAP:
fotografia digitale
FTAN:
CH01P-297
FTAF:
jpg
Bibliografia (BIB)
BIBX:
bibliografia specifica
BIBA:
Failla Donatella
BIBD:
2014
BIBN:
pp. 127, 230-231, n. 56
BIBI:
fig. 56
Citazione completa (BIL)
Donatella Failla (a cura di), La Rinascita della Pittura Giapponese. Vent'anni di restauri al Museo Chiossone di Genova, Catalogo della mostra, Cinisello Balsamo, Silvana Editoriale, 2014.
Mostre (MST)
MSTT:
La Rinascita della Pittura Giapponese. Vent'anni di restauri al Museo Chiossone di Genova