Dipinto con montatura originale Yamato hyōgu in seta: ichimonji e fūtai in kinran a fondo nocciola con disegni di onagadori in volo alternati a fiori; chūberi in donsu bicromo a fondo verde con disegni color avorio di steli e foglie di asaro; jōge in shikeginu color crema; jikushu in avorio tornito. L'opera raffigura una tigre accosciata presso due canni di bambù disposte diagonalmente. L'animale guarda il cielo nel quale splende un'enorme luna piena. Nel dipinto ricorrono le tipiche sembianze delle tigri dipinte in Giappone: naso stretto e molto schiacciato, orecchie minuscole e aguzze, occhi enormi, zampe grosse e artigliate.
Codifica Iconclass (DESI)
25F23(TIGER)
DES
DESS:
Animali: tigre. Elementi naturali: bambù; luna.
Titolo (SGTT)
Tsukimiru tora zu 月みる虎図
SGT
SGTI:
animale: tigre
Inventario di museo o soprintendenza
INVN:
P-0277
DTZ
DTZG:
XIX
Cronologia (DT)
DTZS:
primo quarto
DTM:
bibliografia
ADT:
fine periodo Edo
DTSI:
1818
DTSV:
ca
DTSF:
1818
DTSL:
ca
MTC
MTC:
inchiostro e colori su seta
Notizie storico-critiche (NSC)
D'antica origine cinese, il tema della tigre fra i bambù simboleggia il forte che trova riparo presso il debole ed è basato su un detto popolare secondo il quale solo questo animale è in grado di penetrare nel folto di una foresta di bambù.
Siccome la tigre non è un animale autoctono del Giappone, i pittori non potevano osservarla dal vero, ecco perché il modo in cui la tigre è qui rappresentata non è realistica: l'iconografia locale è in parte derivata dalla pittura cinese e coreana, in parte è frutto di fantasia. Simbolo di forza e di coraggio nella tradizione cinese, la tigre è ritenuta capace di combattere e deviare le potenze negative ed è portatrice di una fisionomia leggendaria, mitologica e cosmologica. Annoverata tra i shishin, le "Quattro Creature Sacre" (le altre tre sono il drago, l'uccello vermiglio, la tartaruga con serpente), nella cosmografia arcaica (che comprendeva i punti cardinali, le stagioni, i colori, gli elementi naturali e le stelle) la tigre è associata all'occidente, all'autunno, al colore bianco, al vento e alle costellazioni di Orione, del Toro e di Andromeda. Inoltre, nello zodiaco è il terzo animale eponimo dei sottocicli di dodici anni, motivo per cui la datazione del dipinto si orienta intorno al 1818, anno della tigre e ultimo anno dell'era Bunka.
Altezza montatura: 182 cm
Larghezza montatura: 44 cm
Stato di conservazione (STC)
Stato di conservazione (STCC):
buono
Restauri (RST)
RSTD:
2001
RSTS:
manutenzione conservativa
RSTE:
FECC, RMV
RSTN:
Philip Meredith
RSTR:
Kōbe Shinbun
Indicazioni sull'oggetto (DESO)
Dipinto con montatura originale Yamato hyōgu in seta: ichimonji e fūtai in kinran a fondo nocciola con disegni di onagadori in volo alternati a fiori; chūberi in donsu bicromo a fondo verde con disegni color avorio di steli e foglie di asaro; jōge in shikeginu color crema; jikushu in avorio tornito. L'opera raffigura una tigre accosciata presso due canni di bambù disposte diagonalmente. L'animale guarda il cielo nel quale splende un'enorme luna piena. Nel dipinto ricorrono le tipiche sembianze delle tigri dipinte in Giappone: naso stretto e molto schiacciato, orecchie minuscole e aguzze, occhi enormi, zampe grosse e artigliate.
Codifica Iconclass (DESI)
25F23(TIGER)
DES
DESS:
Animali: tigre. Elementi naturali: bambù; luna.
Iscrizioni (ISR)
ISRC:
firma
ISRL:
giapponese
ISRS:
a pennello
ISRT:
ideogrammi
ISRP:
nel dipinto, lungo il bordo destro, poco sotto la metà
ISRI:
Hokusai Taito hitsu 北齋戴斗筆
Stemmi, emblemi, marchi (STM)
STMC:
sigillo
STMU:
1
STMP:
nel dipinto, lungo il bordo destro sotto la firma
STMD:
Sigillo quadrato con caratteri: Yoshinoyama よしのやま (primo tipo)
Notizie storico-critiche (NSC)
D'antica origine cinese, il tema della tigre fra i bambù simboleggia il forte che trova riparo presso il debole ed è basato su un detto popolare secondo il quale solo questo animale è in grado di penetrare nel folto di una foresta di bambù.
Siccome la tigre non è un animale autoctono del Giappone, i pittori non potevano osservarla dal vero, ecco perché il modo in cui la tigre è qui rappresentata non è realistica: l'iconografia locale è in parte derivata dalla pittura cinese e coreana, in parte è frutto di fantasia. Simbolo di forza e di coraggio nella tradizione cinese, la tigre è ritenuta capace di combattere e deviare le potenze negative ed è portatrice di una fisionomia leggendaria, mitologica e cosmologica. Annoverata tra i shishin, le "Quattro Creature Sacre" (le altre tre sono il drago, l'uccello vermiglio, la tartaruga con serpente), nella cosmografia arcaica (che comprendeva i punti cardinali, le stagioni, i colori, gli elementi naturali e le stelle) la tigre è associata all'occidente, all'autunno, al colore bianco, al vento e alle costellazioni di Orione, del Toro e di Andromeda. Inoltre, nello zodiaco è il terzo animale eponimo dei sottocicli di dodici anni, motivo per cui la datazione del dipinto si orienta intorno al 1818, anno della tigre e ultimo anno dell'era Bunka.
Condizione giuridica (CDG)
Indicazione generica (CDGG):
proprietà Ente pubblico territoriale
Indicazione specifica (CDGS):
Comune di Genova
Documentazione fotografica (FTA)
FTAX:
documentazione allegata
FTAP:
fotografia digitale
FTAN:
CH01P-277
FTAF:
tif
Bibliografia (BIB)
BIBX:
bibliografia specifica
BIBA:
Failla Donatella
BIBD:
2014
BIBN:
pp. 136-137, 235-236, n. 62
BIBI:
fig. 62
Citazione completa (BIL)
Donatella Failla (a cura di), La Rinascita della Pittura Giapponese. Vent'anni di restauri al Museo Chiossone di Genova, Catalogo della mostra, Cinisello Balsamo, Silvana Editoriale, 2014.
Mostre (MST)
MSTT:
La Rinascita della Pittura Giapponese. Vent'anni di restauri al Museo Chiossone di Genova